Le estorsioni hanno sempre rappresentato una grave piaga nel territorio reggino, sia quale tipico reato della criminalità organizzata sia nell’ambito di controversie tra cittadini. Quella scoperta di lunedì dai carabinieri reggini, però, è sicuramente caratterizzante del complesso periodo che stiamo tutti vivendo. I carabinieri della Compagnia di Taurianova, infatti, hanno arrestato CONDO’ Salvatore, 58 enne di San Giorgio Morgeto, già gravato da precedenti di polizia, accusato di furto aggravato e tentata estorsione, per aver minacciato gravemente un cittadino al fine di ottenere un passaggio in auto.
In particolare, i Carabinieri della Stazione di San Giorgio Morgeto, erano già sulle sue tracce perché sospettato di essere responsabile di un furto di una Statua Battesimale in legno e in bronzo del XIX secolo, custodita fino alla sera precedente all’interno della Chiesa Matrice di San Giorgio Morgeto.
L’uomo, però, nel corso del pomeriggio, aveva la necessità di utilizzare un’ autovettura per uno spostamento e, essendone privo e consapevole delle restrizioni in vigore per i movimenti, ha deciso di forzare la volontà di un suo concittadino, rubando dall’interno della sua autovettura parcheggiata nel centro di San Giorgio Morgeto un computer portatile. Una volta commesso il furto, l’uomo si è rivolto alla vittima minacciandola che, se avesse voluto riavere il suo dispositivo, avrebbe dovuto farlo salire nella sua macchina per un passaggio fuori paese. Solo il tempestivo intervento dei carabinieri della Stazione di San Giorgio Morgeto ha consentito di bloccare l’uomo, che nel frattempo aveva già tentato di liberarsi del computer portatile, recuperando la refurtiva e restituendola al legittimo proprietario.
Il recupero della statua
Nel corso delle operazioni di perquisizione, inoltre, è stata anche ritrovata la Statua rubata la sera precedente dalla Chiesa di San Giorgio Morgeto, consegnata dallo stesso CONDO’ dopo aver capito di essere stato già individuato dai carabinieri come il responsabile anche di quel furto. L’opera d’arte è stata quindi restituita a Don Antonio, Parroco della Chiesa Maria SS Assunta, che potrà riporla sul cupolino del fonte battesimale. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa del giudizio di convalida e, a seguito dei gravi comportamenti tenuti in una sola giornata ma puntualmente ricostruiti dai carabinieri della Compagnia di Taurianova, dovrà rispondere dei reati di furto aggravato e di tentata estorsione.
Tale episodio dimostra, ancora una volta, come denunciare immediatamente ai carabinieri e a tutte le forze dell’ordine di essere vittima di estorsione, sia di grande che di piccola entità, è l’unico strumento attraverso il quale colpire duramente, rapidamente ed efficacemente tale grave fenomeno.