Gli amaranto ripartiranno dalla trasferta in casa del Picerno per riprendere la loro cavalcata verso il traguardo promozione. Il decreto “porte chiuse”, emanato dal governo contro il Corona virus, non consentirà neanche ai tifosi reggini di seguire la propria squadra per le prossime cinque giornate
La Reggina di Mimmo Toscano è chiamata a mettersi alle spalle il brutto ko interno rimediato contro il Monopoli. Per la capolista amaranto bisogna ripartire dalla sfida in casa del Picerno, che sarà la prima di nove finali da affrontare con la giusta cattiveria agonistica.
Il decreto “porte chiuse” per contrastare il Corona virus coinvolge anche il girone C della Lega Pro, dove fino al prossimo 3 aprile bisognerà giocare senza la presenza del pubblico. Pubblico che è di importanza vitale per questa Reggina, chiamata alla volata finale per raggiungere l’obiettivo. Sono cinque le gare che si disputeranno a porte chiuse, delle quali tre al Granillo e due in trasferta.
Se qualcuno crede che basti un decreto a fermare la passione e l’amore dei tifosi reggini verso la propria amata, si sbaglia di grosso. In questo momento delicato della stagione, serve il sostegno di tutta la città in ogni forma e con ogni mezzo. Viste le dure restrizioni non sarà facile, ma Toscano e i suoi ragazzi sanno benissimo che non resteranno mai da soli. A prescindere da tutto, sta alla squadra sul campo dare il massimo per vincere più gare possibili da qui alla fine. Con l’augurio di festeggiare la tanto attesa promozione in cadetteria. Il giusto premio nei riguardi di società e squadra, meritevoli di aver rilanciato il calcio a Reggio Calabria riportando entusiasmo tra la gente, soprattutto in un contesto sociale-economico non certo dei migliori. Seppur per cinque giornate squadra e tifosi non saranno insieme, ci sarà comunque la stessa sinergia di sempre. Il motivo è semplice: la città ha voglia di ripartire e sognare in grande. Non sarà certo il Corona virus a fermare la forza di una Reggio sportiva, pronta a tutto pur di stare al fianco degli amaranto.