“The winner takes it all, the loser standing small” cantavano gli ABBA in una loro celeberrima hit. Un motivetto che deve essere risuonato in testa come un martello pneumatico al grande regista Martin Scorsese, strafavorito alla vigilia dei Golden Globe, gli importanti riconoscimenti del cinema e della televisione consegnati a Beverly Hills nella serata di ieri. Il cineasta italo-americano, in gara con l’acclamata pellicola “The Irishman“, è rimasto invece a bocca asciutta, nonostante le importanti nomination ottenute per la sua ultima fatica, tra le quali il Globo per il Miglior Film Drammatico, per il Miglior Regista e le ben due nomination come Miglior Attore Non Protagonista ad Al Pacino e Joe Pesci.
Tarantino pigliatutto
Caratterizzati da un’atmosfera più informale rispetto ai più blasonati Oscar, da un red carpet “scoppiettante” – dominato da una splendente Jennifer Lopez – e dall’ironia piuttosto tagliente del conduttore Ricky Gervais (l’attore comico, per la quinta volta al timone della premiazione, è riuscito persino a punzecchiare presenti e telespettatori parlando del “presunto” suicidio di Jeffrey Epstein), la 77esima edizione dei Golden Globe ha letteralmente rovesciato i pronostici della vigilia dimostrando che i giochi per i prossimi Academy non sono ancora chiusi. Quentin Tarantino è mattatore indiscusso della serata: il suo “C’era una volta a… Hollywood” porta a casa tre importantissimi riconoscimenti; e se i Globi come Miglior Film Commedia o Musicale e come Miglior Sceneggiatura non sorprendono particolarmente, il premio conquistato da Brad Pitt come Miglior Attore Non Protagonista – considerando l’agguerritissima concorrenza composta, oltre che dal duo Pacino-Pesci, anche da Tom Hanks (al quale è stato consegnato un Globo alla Carriera, nel corso di uno dei momenti più emozionanti della kermesse) e da Anthony Hopkins -rappresenta senza dubbio uno dei momenti clou della serata.
“Quando ho cominciato questo mestiere, i nomi di Al Pacino, Joe Pesci e Anthony Hopkins erano degli dei per me e ci tengo a dire che è un gradissimo onore aver condiviso questa nomination insieme a loro – ha dichiarato uno stupito Pitt al momento della consegna del prestigioso riconoscimento – Sono qui per mostrare tutto il mio rispetto per voi“, ha ammesso il 56enne sex symbol, che non ha mancato di bersagliare la stampa, rea di attribuirgli numerosi e falsi flirt dopo la sua rottura con la collega Angelina Jolie.
Altro “eroe” dei Golden Globe 2020 è quel Sam Mendes che, con il suo “1917“, ha rimesso in discussione tutte le sicurezze che la cerimonia di ieri sera a Beverly Hills avrebbe dovuto cementificare in vista dei prossimi Oscar. “Tutti i registi presenti in questa sala vivono nell’ombra di Martin Scorsese“, ammette con sincero rispetto il cineasta britannico, il quale porta a casa il Globo come Miglior Regista e quello come Miglior Film Drammatico: due riconoscimenti pesanti come macigni.
Con il cuore in Australia
Nel corso della cerimonia per i 77esimi Golden Globe non sono mancati momenti “caldi”. Oltre ai discorsi politici di Patricia Arquette (Golden Globe come Miglior Attrice Non Protagonista di una Serie per “The Act“) e di Michelle Williams (premiata come Migliore Attrice in una Miniserie o Film TV per “Fosse/Verdon“) – che hanno inneggiato alla libertà dei diritti per le donne e criticato la tendenza “guerrafondaia” del Presidente USA Donald Trump – i pensieri di attori, registi ed addetti ai lavori erano tutti rivolti all’Australia, piegata dai disastrosi incendi che stanno compromettendo il patrimonio floristico e faunistico della Nazione, oltre a minacciare l’incolumità dei suoi abitanti. Russell Crowe, vincitore della categoria Miglior Attore in una Miniserie o Film TV per “The Loudest Voice“, non ha presenziato alla cerimonia scegliendo invece di rimanere nella sua terra natia, al fianco dei suoi familiari. L’ex gladiatore, tuttavia, ha ugualmente lasciato il segno nel corso di questi Golden Globe, affidando alla collega Jennifer Aniston un messaggio di chiaro stampo ambientalista, letto dall’ex signora Pitt proprio al momento della consegna del trofeo all’attore australiano. “La tragedia che sta avvolgendo l’Australia è dovuta al cambiamento climatico, puntiamo sulle energie rinnovabili“: questo l’appello dell’attore, che speriamo possa diventare un monito da prendere alla lettera non solo da parte dei cittadini australiani, ma anche e soprattutto dai “potenti” del mondo.
Di seguito, l’elenco completo dei vincitori della 77esima edizione dei Golden Globe: Miglior attrice in una miniserie: Michelle Williams – “Fosse/Verdon”; Miglior serie tv comedy: “Fleabag” (Amazon); Miglior film straniero: “Parasite” (CJ Entertainment); Miglior attore in una miniserie: Russell Crowe – “The Loudest Voice”; Miglior attrice non protagonista in una serie: Patricia Arquette – “The Act”; Miglior colonna sonora originale: Hildur Guðnadóttir – “Joker”; Miglior miniserie: “Chernobyl” (HBO); Miglior attore non protagonista in una miniserie: Stellan Skarsgård – “Chernobyl”; Miglior sceneggiatura: Quentin Tarantino – “C’era una volta a… Hollywood”; Miglior attrice in una serie tv comedy: Phoebe Waller- Bridge – “Fleabag”; Miglior attore in una serie tv comedy: Ramy Youssef – “Ramy”; Miglior film d’animazione: “Missing Link” (United Artists Releasing); Miglior attrice in una serie drammatica: Olivia Colman – “The Crown”; Miglior attore in un film musical o in una commedia: Taron Egerton – “Rocketman”; Miglior regista: Sam Mendes – “1917”; Miglior serie drammatica: “Succession” (HBO); Miglior attrice non protagonista in un film: Laura Dern – “Storia di un matrimonio”; Miglior canzone: “(I’m Gonna) Love Me Again” – “Rocketman”; Miglior attore in una serie drammatica: Brian Cox – “Succession”; Miglior attore non protagonista in un film: Brad Pitt – “C’era una volta a… Hollywood”; Miglior attrice in un film drammatico: Renée Zellweger – “Judy”; Miglior attrice in una commedia o in un film musical: Awkwafina – “The Farewell”; Miglior attore in un film drammatico: Joaquin Phoenix – “Joker”; Miglior film musical o commedia: “C’era una volta a… Hollywood” (Sony); Miglior film drammatico: “1917” (Universal).