Stanno tornando, più belle e forti che mai. No, non stiamo parlando dei personaggi di “Gomorra” ma di Elsa ed Anna, le algide e coraggiose sorelle protagoniste di uno dei kolossal d’animazione Disney più amato negli ultimi anni: “Frozen“. Il secondo capitolo della saga, in arrivo nelle sale statunitensi oggi e visibile in Italia a partire dal 27 novembre, si pone l’ambizioso ma difficile obiettivo di bissare il successo della precedente pellicola (che incassò al box office qualcosa come 1.276.480.335 dollari, piazzandosi al tredicesimo posto nella classifica dei film di maggiore incasso della storia del cinema e portò a casa, tra gli altri riconoscimenti, due premi Oscar: Miglior Film d’Animazione e Migliore Canzone, con la stra-cantata “Let it go“), riprendendo in mano la storia da dove i registi Chris Buck e Jennifer Lee l’avevano lasciata: “E vissero tutti felici e contenti“. Oppure no?
Una nuova avventura
La serenità nel “gelido” regno di Arendelle è destinata a durare davvero poco. Mentre i nostri eroi si stanno godendo un ritrovato e meritato equilibrio – Elsa è diventata bravissima a gestire i suoi poteri, mentre Anna e Kristoff vivono la loro idilliaca storia d’amore – la bionda regina inizia ad udire un’angelica voce, praticamente inesistente alle altrui orecchie. Questo misterioso canto risveglia nella nostra eroina poteri nuovi, con i quali il padre delle due ragazze si era confrontato anni prima durante una battaglia nella stessa foresta dalla quale proviene proprio la voce che “tormenta” Elsa. I nuovi poteri si materializzano sotto forma di cristalli e quando la situazione per Arendelle sta per degenerare (i quattro elementi fuoco, acqua, vento e terra si abbattono sul regno, mettendo a repentaglio la vita dei suoi abitanti) Elsa, Anna, Kristoff, Olaf e l’alce Sven partono per un viaggio verso nord, alla ricerca di risposte decisive ad alcuni interrogativi chiave non solo per la salvezza del regno, ma anche per il passato familiare di Elsa ed Anna.
Tra tradizione ed innovazione
Nel 58esimo lungometraggio Disney vengono introdotti nuovi elementi. Elsa ed Anna raggiungono un altro regno, dove domina l’autunno: in “Frozen 2: il segreto di Arendelle” il ghiaccio lascia quindi, almeno temporaneamente, lo spazio ad una nuova tavolozza di colori che richiama la stagione intermedia tra l’estate e l’inverno. Non mancano inoltre i richiami cromatici ai quattro elementi della natura che attaccano Arendelle. “Il fuoco è rappresentato dal colore magenta caldo, l’acqua dal verde mare o dal ciano – ha spiegato la co-scenografa di “Frozen 2” Lisa Keene – La terra possiede una sfumatura viola-blu scuro, mentre l’aria o il vento sono azzurri. I colori sono più o meno accesi a seconda delle nostre esigenze“. Una cura maniacale del dettaglio in ogni suo aspetto – dal comparto grafico alle musiche, sino ad arrivare ai dialoghi, con una scelta dei doppiatori di primissimo livello – che ha permesso praticamente al team che ha curato la produzione della prima pellicola nel 2013 di ritornare, pressoché invariato, compatto per la realizzazione di questo attesissimo sequel.
Non mancano, tuttavia, nuovi innesti. In “Frozen 2: il segreto di Arendelle” vengono inseriti due nuovi personaggi, impersonati da altrettante star hollywoodiane che hanno prestato più che volentieri la propria voce al servizio del lungometraggio d’animazione liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen “La regina delle nevi“, permettendo così di rendere ancora più intrigante la storia delle sorelle Anna ed Elsa. La star di “This is Us” Sterling Kelby Brown presta la voce al Luogotenente Destin Mattias; maggiore curiosità ha destato la presenza nel cast della guest star Evan Rachel Wood nei panni della regina Iduna, madre delle due protagoniste. Il tempismo con il quale la Disney ha scritturato la diva di “Westworld” – ex di Marylin Manson ed apertamente bisessuale – ha alimentato le speculazioni di stampa e fan sulla presunta natura omosessuale del personaggio di Elsa. I registi di “Frozen 2”, però, hanno rapidamente spento i riflettori su questa ipotesi, invitando grandi e piccini a concentrarsi solo ed esclusivamente sulle avventure delle due bellissime eroine dei ghiacci: per il resto c’è ancora tempo.