E’ stato intitolato ad Emanuela Loi l’auditorium dell’Istituto professionale Alberghiero Turistico di Villa San Giovanni. La cerimonia si è svolta stamattina presso l’Ipalbtur a conclusione di un incontro formativo con gli studenti nell’ambito del progetto ‘A ndrangheta, progettiamo una città senza crimine’ elaborato dalla Questura di Reggio con il coinvolgimento di tutte le scuole superiori della Città metropolitana.
Emanuela Loi, sarda, morì a neppure 25 anni il 19 luglio 1992 a Palermo nell’attentato di stampo mafioso che assassinò il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta di cinque poliziotti, della quale faceva parte. Insignita della medaglia d’oro al valor civile, fu la prima donna poliziotto ad essere uccisa in servizio. ‘Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo’, è la celebre frase pronunciata da Borsellino che ha guidato gli interventi dei partecipanti all’incontro, che hanno tutti sottolineato come i veri protagonisti dell’evento fossero proprio i giovani rappresentati dai numerosi studenti presenti nell’auditorium.
La scuola – è stato ribadito – è l’unico laboratorio culturale capace di esercitare la memoria come incubatrice di conoscenza e coscienza critica. Non è sufficiente il contrasto repressivo, ma è necessario un contrasto culturale per combattere la criminalità organizzata. Il senso di legalità dovrebbe sempre far parte della coscienza di ogni giovane, insieme con un sentimento di solidarietà: occorre coraggio e prendere posizione contro chi prevarica la libertà altrui, rispettando quotidianamente le piccole regole di comportamento civile e sociale, vivendo da uomini liberi privi di debiti di riconoscenza di qualunque tipo verso chicchessia.
Durante l’incontro, moderato dalla dirigente dell’Ipalbtur Carmela Ciappina, sono intervenuti il prefetto Massimo Mariani, il questore Maurizio Vallone, il procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza, il procuratore generale Bernardo Petralia, il vice capo della polizia Antonio De Iesu, Tina Martinez, moglie del caposcorta di Falcone rimasto ucciso nell’attentato di Capaci costato la vita al giudice, alla moglie ed alla sua scorta.Preceduta dalle parole di Bruna Siviglia, presidente dell’associazione culturale Biesse promotrice dell’intitolazione, la manifestazione si è conclusa con la scopertura della targa commemorativa.