Non ha compreso appieno il significato della citazione “A volte il silenzio vale più di mille parole” chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, ex rugbista prestato alla televisione ed ultimamente reinventatosi opinionista in “difesa” delle categorie dal giovane chef ritenute più deboli. Oggetto del contendere, stavolta, è l’opinione – peraltro non richiesta – che chef Rubio ha fornito via social sulla drammatica vicenda di cronaca che ha visto perire in maniera tanto assurda quanto tragica due servitori dello Stato, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, agenti di Polizia di stanza a Trieste freddati da Augusto Stephan Meran, 29enne dominicano affetto da problemi psichici. Nell’agguato, avvenuto venerdì 4 ottobre, è rimasto ferito un terzo agente.
Polemiche sterili
Mentre nelle scorse ore la madre ed il fratello dell’assassino hanno manifestato cordoglio e scuse sincere all’indirizzo dei familiari dei due giovani agenti uccisi, chef Rubio si “dilettava” in un botta e risposta al vetriolo praticamente con chiunque avesse manifestato una certa avversione alla sua insensata filippica. Andiamo con ordine. “Per servire il Paese (i cittadini, no i coglioni che vi mandano a morire), bisogna essere dei virtuosi, viverla come missione e non come lavoro, essere impeccabili, colti, preparati fisicamente e mentalmente così da gestire qualsiasi imprevisto. I colpevoli sono sopra non sotto“, ha twittato il conduttore di “Camionisti in trattoria” appena appreso della morte di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego per mano di Augusto Meran. Il 36enne ha poi rincarato la dose puntando il dito contro il suo “Darth Vader” storico, ovvero Matteo Salvini, reo di aver espresso la sua rabbia contro il killer dominicano dei due poliziotti. “Invece di dire ‘Sono una m***a, compaio a fare il pianto greco solo quando muoiono ma quando sono in vita li faccio lavorare nella totale insicurezza a rischio della loro vita e di quella dei cittadini’ scrive ste trovate. @matteosalvinimi & co responsabili di queste morti“. Peccato che lo scorso 14 aprile, quando Salvini sedeva tra le fila del Governo giallo-verde al fianco di Luigi Di Maio, Lega e Movimento 5Stelle avessero raggiunto un accordo per dotare gli uomini e le donne delle forze dell’ordine della pistola elettrica della quale, purtroppo, le due giovanissime vittime di Trieste erano sprovviste.
Fratello ferito
Non è stato, però, il confronto social tra Salvini e chef Rubio a tenere banco in questi giorni, bensì la reazione di due persone ferite, per motivi analoghi ma al contempo diversi, nel proprio vissuto dalle dure parole del cuoco. Rita Dalla Chiesa, storico volto televisivo e figlia del leggendario Generale Carlo Dalla Chiesa (vittima di mafia) ha dispensato stoccate rabbiose al coriaceo volto di Discovery Italia. “Allora, adesso basta con questa storia della mancanza di preparazione dei nostri ragazzi delle #Forze Dell’Ordine. @rubio_chef, se mai ti capiterà di essere minacciato pesantemente da qualcuno, difenditi da solo, visto che di loro non ti fidi. Vergognati per la tua immensa pochezza“, ha twittato velenosa l’ex conduttrice di “Forum”, ricevendo l’appoggio incondizionato di internauti famosi e non.
Stessa sorte è toccata al romano sulla propria pagina Facebook, presa di mira da followers e non stufi dei “comizi politici” di Rubio. “Spero che Discovery Italia decida di rescindere il tuo contratto… Un po’ di rispetto per due famiglie che soffrono…” commenta una utente sotto uno dei tanti post promozionali pubblicati dal cuoco capitolino, al quale seguono immediatamente altre opinioni per nulla accomodanti all’indirizzo di Rubio. “Puoi trasmettere un fortissimo abbraccio di solidarietà ai tuoi due / tre neuroni?” – “Esagerato!!!! Ne avrà a malapena uno zoppo e dormiente!“; e ancora: “L’unico chef che riesce a far pena sia in cucina che fuori. Onore alla Polizia di Stato“.
Il confronto più doloroso e acceso – sempre, rigorosamente consumato su Facebook, Twitter e simili – è stato, però, quello tra l’ “umanitario” Rubio e il comprensibilmente arrabbiato Gianluca Demenego, fratello di una delle due vittime, profondamente offeso dalle parole espresse dallo chef nel suo tweet. “Chef Rubio – ha tuonato Gianluca Demenego – sono il fratello del poliziotto impreparato! Beh, tieni sempre la guardia alta quando giri perché se colgo impreparato pure te fai la fine di mio fratello! Uomo di merda! Ti auguro di perdere un tuo caro! A presto!“. Uno sfogo forte, ma umanamente comprensibile, di un ragazzo che vedrà tornare a casa suo fratello in una bara. Uno sfogo per il quale Gianluca si è immediatamente scusato, ma che non gli ha risparmiato la citazione di chef Rubio, in piena vena vittimistica: “FERMATE TUTTO! Il fratello mi ha minacciato di morte! Telegiornali e i giornalisti assetati di scoop che vogliono intervistarmi, un popolo alla deriva capitanato da criminali folli che gettano benzina sul fuoco. Io vi ricordo che sono morte due persone e pare che so STATO io“.
Storia chiusa?
La polemica telematica tra Rubio e i politici che da destra a sinistra stigmatizzano l’intervento della star televisiva non pare destinata a spegnersi presto. Mentre l’ex rugbista cerca di schivare colpi a suon di insulti, offese e sfoghi in pochissimi caratteri, i familiari dei due poliziotti uccisi devono fare i conti con il proprio dolore, fortunatamente sostenuti da una Nazione intera (o quasi) stanca di veder cadere come birilli giovani innocenti la cui unica colpa è quella di voler salvaguardare il proprio Paese e chi ci vive onestamente. Nel frattempo, siamo costretti a registrare l’ennesimo caso di violenza ai danni di due poliziotti, stavolta a Cecina: un’agente ha riportato un’ischemia dopo essere stata presa a calci da un uomo di nazionalità russa, subito scarcerato e sottoposto al solo obbligo di firma. Chissà cosa avrà da dire in proposito il “Rubio furioso”.