In due differenti operazioni, rispettivamente denominate “Fullones” e “Random”, i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno sgominato due distinte organizzazioni (ma collegate tra loro da alcuni dei soggetti tratti in arresto) dedite una al traffico di sostanze stupefacenti e l’altra al riciclaggio di proventi illeciti e alla frode informatica.
L’operazione “Fullones”
Nelle scorse ore, in Reggio Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Giovanni BOMBARDIERI, nei confronti di:
- ADORNATO Luca, nato a Reggio Calabria il 07.12.1979;
- BESLEAGA Mihail Cristinel, nato in Romania il 28.10.1973;
- CARANNANTE Biagio, nato a Bacoli (NA) l’01.01.1967;
- LONANO Francesco, nato a Tropea il 03.01.1968;
- ROSSI Martino Marcello, nato a Lamezia Terme (CZ) il 26.05.1971
ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio dei proventi illeciti scaturiti dall’accesso abusivo a sistema informatico o telematico, dalla detenzione e diffusione abusiva di codici d’accesso a sistemi informatici o telematici e dalla frode informatica. Il provvedimento cautelare compendia gli esiti di un’articolata indagine (denominata “FULLONES”, dal modo in cui venivano appellati coloro che lavavano i tessuti nell’antica Roma), condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Reggio Calabria – Principale e coordinata dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Procuratore Nunzio De Salvo, che ha avuto inizio nel luglio 2017, allorquando si decise di approfondire in maniera omogenea ed unitaria decine di denunce che pervenivano da numerosi comandi dell’Arma dislocati sull’intero territorio nazionale.
Tale esame preliminare ha consentito di accertare che tutte le denunce presentate erano caratterizzate dalla medesima condotta delittuosa: le vittime affermavano sempre di essere state tratte in inganno da mail, pervenute sui propri account di posta elettronica con loghi contraffatti di vari istituti di credito, che le invitavano ad inserire i dati riservati per l’accesso ai propri conti correnti in maschere del tutto similari a quelle realmente in uso alle pagine home Banking dei loro istituti di credito (cd. phishing). In denuncia le vittime hanno precisato che, già pochi minuti dopo aver comunicato le credenziali di accesso, dai loro conti correnti venivano effettuati uno o più bonifici bancari in favore di altri conti correnti e/o carte prepagate intestate a soggetti a loro sconosciuti, che dai successivi accertamenti sono risultati residenti nella città di Reggio Calabria.
L’elemento decisivo per lo sviluppo dell’odierna attività d’indagine è emerso la mattina dell’11 luglio 2017, data in cui la Stazione Carabinieri di Arese (MI) ha trasmesso all’Arma reggina una denuncia, presentata pochi minuti prima, per una sottrazione illecita di 9.300 euro dal conto corrente bancario della vittima, accreditati su di un conto attivato presso un istituto di credito di Reggio Calabria, già in parte prelevati pochi minuti dopo il bonifico presso un da uno sportello bancomat. Accedendo alla filiale presso la quale era avvenuto il prelievo, i Carabinieri hanno acquisito le immagini del circuito della videosorveglianza: tale tempestivo intervento, a pochissima distanza dal prelievo, ha consentito di superare il complesso di accortezze (fra le quali, utenze telefoniche non intestate o intestate a terzi estranei all’attività delittuosa, linguaggio criptico delle conversazioni e triangolazioni con altri conti correnti) che gli indagati avevano predisposto per eludere le indagini, permettendo l’identificazione di colui che aveva prelevato il denaro in ADORNATO Luca.
Le serrate attività tecniche che sono seguite all’identificazione di ADORNATO hanno consentito di documentare compiutamente il modus operandi del sodalizio, in grado di acquisire da complici al momento non identificati – specializzati nella predisposizione e nell’invio delle false mail apparentemente provenienti da istituti di credito, con le quali si chiede al cliente di collegarsi ad un link e di inserire le proprie credenziali – i codici di accesso ai profili home banking dei correntisti (ed in particolare, nella maggior parte dei casi, di titolari di carte prepagate Postepay Evolution), per poi sostituirsi ai titolari e disporre bonifici non autorizzati in favore di altri conti correnti o carte prepagate; successivamente il danaro veniva prelevato in contanti lo stesso giorno del bonifico e suddiviso, in parte al titolare della carta prepagata, in parte ai componenti dell’associazione e in parte riversata alle organizzazioni specializzate nel “phishing”. Il carattere sistematico delle condotte illecite perseguite e la necessità di eludere le investigazioni che sarebbero state avviate a seguito delle denunce presentate dagli intestatari dei conti correnti hanno reso necessario il reclutamento di altri complici, disponibili – dietro il pagamento di un piccolo corrispettivo, di solito intorno a 100 euro – ad attivare appositamente una carta prepagata o un conto corrente, ovvero a mettere a disposizione i propri già attivi, per far accreditare sugli stessi le somme dei citati bonifici e consentirne l’immediatamente prelievo.
Con riferimento al ruolo dei singoli nell’ambito consorteria indagata, ADORNATO Luca, CARANNANANTE Biagio, ROSSI Martino Marcello e LONANO Francesco sono risultati attivi nel reclutamento di persone disponibili ad intestarsi carte prepagate al fine di far riversare sulle stesse i proventi delle truffe informatiche, mentre il lametino ROSSI, tramite BESLEAGA Mihail Cristinel, romeno residente a Roma, teneva i contatti con le organizzazioni criminali che si occupavano di carpire le credenziali d’accesso ai conti correnti bancari e di disporre illecitamente i bonifici.
Sono tuttora in corso gli approfondimenti sulla posizione di 111 persone – principalmente, ma non esclusivamente, reggini in contatto con i destinatari dell’odierna misura – che avrebbero attivato conti correnti o carte prepagate, mettendoli al servizio dell’associazione per consentire il transito del denaro, complessivamente quantificato in 171mila euro, sottratto a quasi 200 vittime.
Infine spiccano, tra gli arrestati, LONANO Francesco e ADORNATO Luca, destinatari di un’ulteriore misura cautelare nell’ambito dell’indagine “RANDOM”, anch’essa eseguita in data odierna dall’Arma reggina.
L’operazione “Random”
Nelle scorse ore, in Reggio Calabria ed in altre città del territorio nazionale, i Carabinieri del Comando Provinciale reggino hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emesse dal GIP del locale Tribunale, su richiesta della competente Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal dott. Giovanni BOMBARDIERI, nei confronti di:
(in carcere)
- LONANO Francesco, nato a Tropea il 03.01.1968;
- CONDELLO Antonio Massimo, nato a Reggio Calabria il 22.04.1971, detenuto nella casa circondariale di Reggio Calabria “G. Panzera”;
- DIVINO Davide, nato a Reggio Calabria il 01.12.1987;
- ELANAKDI Reda, nato in Marocco il 18.04.1982;
- ADORNATO Luca, nato a Reggio Calabria il 07.12.1979;
- NAJIH Lahchen alias “MOUASSINE”, nato in Marocco il 27.01.1987;
- MBENGUE Mansour alias “POGBA”, nato in Senegal il 10.02.1987;
- CAMPICELLI Giuseppe, nato a Reggio Calabria il 07.02.1979;
(arresti domiciliari)
- CONDELLO Demetrio, nato a Reggio Calabria il 14.08.1996;
- CONDELLO Antonia, nata a Reggio Calabria il 07.07.1998;
- FOTI Annunziata Elisabetta, nata a Reggio Calabria il 28.05.1966;
- LIPARI Silvia, nata a Melito Porto Salvo il 12.07.1985;
- FAOUZI Naim, nato in Marocco il 18.12.1983;
- LONANO Salvatore, nato a Tropea il 08.02.1992;
- RACHID Youssef alias “ITALIA UNO”, nato in Marocco il 20.06.1969;
ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, produzione traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, lesioni personali, riciclaggio, detenzione illegale di arma comune da sparo, mutilazione fraudolenta della propria persona.
Il provvedimento cautelare scaturisce dagli esiti di un’attività di indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Reggio Calabria-Rione Modena e coordinata dal Sostituto Procuratore Gianluca GELSO, che ha permesso di accertare l’operatività di un’organizzazione criminale dedita al traffico e allo spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana, eroina e cocaina, talora anche per ingenti quantitativi, approvvigionata nella provincia di Reggio Calabria (in particolare, Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte) e destinata alla commercializzazione nel capoluogo reggino.
In particolare, le investigazioni avviate dai Carabinieri a seguito dell’arresto in flagranza di LONANO Francesco, risalente all’aprile 2017, hanno permesso di accertare come gli indagati, al fine di organizzare in maniera più strutturata e sistematica lo spaccio di stupefacenti nel capoluogo, avessero individuato – in via 2 Settembre, quindi prossimo sia alla movida notturna, sia a diversi istituti scolastici – un locale nel centro di Reggio Calabria da ristrutturare e adibire a sala giochi e circolo ricreativo (con insegna “RANDOM”) in cui concentrare l’illecita attività di spaccio. Particolarmente utile si è rivelato il monitoraggio del locale, di fatto oggetto di ristrutturazione e utilizzato come temporaneo deposito della droga da smerciare, che ha permesso di comprovare una fiorente attività di spaccio avviata principalmente da CONDELLO Antonio e DIVINO Davide, con cessioni concordate previo contatto telefonico da parte degli acquirenti abituali che si limitavano a fissare l’orario dell’incontro, essendo noti il luogo dello scambio e la “merce” da acquistare. Dal contenuto delle conversazioni captate dai Carabinieri, infatti, si ha contezza della partecipazione dei diversi indagati – ognuno nello svolgimento del proprio ruolo, con la “propria” clientela nelle diverse aree del tessuto urbano – all’organizzazione del traffico illecito: LONANO Francesco, CONDELLO Antonio Massimo e DIVINO Davide, veri e propri promotori del sodalizio, acquisivano la droga (cocaina, marijuana e, talvolta, eroina), ne organizzavano il trasferimento verso il capoluogo, il taglio e il confezionamento in dosi per la successiva cessione.
Nel complesso, sono stati individuati quali componenti della rete di spaccio gli indagati ELANAKDI Reda, NAJIH Lahchen alias “MOUASSINE”, MBENGUE Mansour alias “POGBA”, ADORNATO Luca, RACHID Youssef, LIPARI Silvia, FAOUZI Naim, CONDELLO Antonia, CONDELLO Demetrio, FOTI Annunziata Elisabetta e CAMPICELLI Giuseppe, che si occupavano di cedere in strada o presso le rispettive abitazione i quantitativi – anche significativi – di droga distribuita da CONDELLO Antonio Massimo, DIVINO Davide e LONANO Francesco. Su tutti spicca, però, la figura di LONANO Francesco, originario di Parghelia (VV) ma con lunghi trascorsi nel reggino, intenzionato a governare rigidamente la rete di spaccio, indispensabile a preservare il proprio “mercato”: nel corso delle indagini sono stati documentati numerosi episodi in cui LONANO Francesco ha aggredito o ha minacciato con una pistola i partecipi del sodalizio, perché insolventi rispetto alle “partite” di droga a loro assegnate.
In un caso, in particolare, dopo aver disposto l’aggressione nei confronti di NAJIH Lahchen alias “MOUASSINE” – anche lui indagato e destinatario della presente misura – simulava un incidente stradale per giustificare le lesioni cagionate (giudicate guaribili in 30 giorni dai sanitari che lo hanno visitato), incassare il risarcimento dalla compagnia assicurativa e compensare, così, il debito vantato per la fornitura di cocaina e marijuana. Inoltre, al fine di eludere le investigazioni, LONANO Francesco, assieme al figlio Salvatore, ad ADORNATO e a DIVINO, hanno ricercato persone compiacenti cui far attivare conti correnti bancari e carte prepagate, necessarie per custodire i proventi delle attività illecite; in ragione del carattere sistematico di tali condotte, LONANO Francesco e ADORNATO Luca sono risultati pienamente coinvolti in ulteriori attività di riciclaggio, per le quali sono destinatari di misura restrittiva nell’ambito dell’indagine “FULLONES”, anch’essa eseguita oggi dall’Arma reggina.
In altri casi, LONANO Francesco e il figlio Salvatore hanno fatto sottoscrivere false dichiarazioni di prestito ad alcuni spacciatori dell’organizzazione, per giustificare il debito contratto per l’acquisto dello stupefacente, consumando pertanto anche ulteriori reati di estorsione e usura ai danni di taluni partecipi dello stesso sodalizio criminale. Fra gli indagati, RACHID Youssef, accusato di numerosi episodi di spaccio, non è stato raggiunto dell’odierno provvedimento poiché espulso per motivi di sicurezza nazionale nel giugno 2017. Nel corso dell’attività sono state tratte in arresto in flagranza di reato 5 persone e sottoposti a sequestro 290 grammi di cocaina, 630 grammi di marijuana e 5.500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.