Giuseppe Falcomatà

Nel giorno della commemorazione per il 25° anniversario della strage di Capaci, la cittadinanza reggina si riappropria di ciò che è suo di diritto, strappato dalle mani della criminalità organizzata: il sindaco Giuseppe Falcomatà ha consegnato a Palazzo San Giorgio le chiavi di 8 beni immobili, confiscati alla ndrangheta in diverse zone di Reggio, ad altrettante associazioni che svolgono attività sociali per il bene della collettività. Presenti alla cerimonia di consegna, oltre al sindaco, anche la consigliera comunale Nancy Iachino, delegata ai Beni Confiscati, e alcune scolaresche dell’Istituto Comprensivo “Nosside – Pythagoras” del rione Ravagnese. Tutti gli stabili sequestrati sono stati acquisiti dal Comune di Reggio Calabria tramite l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati. «La nostra manifestazione assume un significato completo proprio oggi che si ricordano Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta – ha esordito la Iachino – perchè abbiamo sempre avuto ben chiari i valori del giudice, che ci inducono a compiere azioni davvero concrete contro la ndrangheta. E lo vogliamo ricordare con questi otto beni confiscati che torneranno utili per la collettività; gli stabili sono stati assegnati a diversi gruppi ed associazioni con concessioni gratuite e complete di quindici anni, ovviamente rinnovabili entro i termini imposti dalla legge. Tutte le corporazioni hanno presentato dei documenti di idoneità secondo la normativa prevista dall’art. 48 del nuovo codice antimafia, relativo alla creazione di progetti con scopi sociali e culturali, venendo successivamente selezionate». I beni si trovano in differenti circoscrizioni di Reggio Calabria, come a Cannavò, via Cappuccinelli, via Giudecca, via Emilio Cuzzocrea, via Gebbione a Mare oppure via Mercatello nel rione Archi Carmine; tra le società che hanno beneficiato delle assegnazioni vi sono il Gruppo Scout Agesci, l’A.N.C.I. e gli Alcolisti Anonimi, tra gli altri. I progetti prevedono la realizzazione, ad esempio, di una biblioteca di quartiere, un centro di aggregazione giovanile o una sede per attività artistiche, culturali e ludiche.

“La cultura della legalità vale più di ogni retorica”

«A 25 anni dalla strage, la nostra iniziativa è un evento importante non solo per Reggio ma per tutta la memoria del Paese, secondo il nostro parere – ha dichiarato Falcomatà – alcuni degli immobili assegnati si trovano in rioni “particolari” della nostra città e ciò significa che il percorso culturale verso la legalità è già avviato e procede a gonfie vele. Infatti, la diffusione della cultura della legalità, insieme all’attuamento dell’azione legale, vale più di mille iniziative retoriche e politiche; perciò, la progettazione di un’iniziativa socio-culturale è un ulteriore passo in avanti per contrastare non solo la ndrangheta, ma anche il suo consenso sociale sul territorio. Il compito delle istituzioni è restituire i beni interamente alla cittadinanza e a tutte quelle associazioni che operano a favore della collettività. Il ricordo di Giovanni Falcone sia oggi un esempio per far mutare mentalità soprattutto a chi non ha avuto purtroppo l’occasione di vederlo personalmente e sentirne i pensieri e le opinioni. Affinchè la sua memoria sia costantemente viva nella nostra città, abbiamo messo in cantiere il progetto di intitolare il nuovo Palazzo di Giustizia del Cedir a Falcone e a Paolo Borsellino». Ma c’è almeno la certezza sul corretto utilizzo delle proprietà assegnate? «Certamente – ha assicurato la consigliera Iachino – già alla presentazione dei progetti è stata subito nominata una commissione per valutare l’attendibilità delle associazioni; a ogni modo, ci saranno controlli costanti sull’andamento dei lavori sia da parte nostra che da parte delle forze dell’ordine».

ALCUNI MOMENTI DELLA CERIMONIA:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un pensiero su “Reggio Calabria: sottratti alla ndrangheta, 8 immobili assegnati ad associazioni”
  1. si possono avere le foto?in che modo?ciao ottimo servizio e foto di qualità eccezzionale!chi è la fotografa?

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