Buona Festa delle Donne a tutte! L’otto marzo è oramai divenuta una data iconica, e non solo per la drammatica vicenda legata al gentil sesso che in questa giornata purtroppo si ricorda sempre meno. Il giorno nel quale si celebrano tutte le donne è sempre più legato al business dell’intrattenimento e del consumismo, così come accade già per il 14 febbraio, data nella quale si celebra la Festa degli Innamorati unicamente per la gioia di fiorai, ristoratori, pasticcieri. Alle donne viene dedicato un pensiero speciale da parte di grandi cineasti, scrittori e musicisti. Innumerevoli sono le hit nostrane ed internazionali che vedono una donna – o l’intero universo femminile – fungere da musa per anime affrante a causa di una storia finita o diventare simbolo di quel “Girl Power” che ha portato al successo la più importante band “in gonnella” degli anni Novanta: le Spice Girls. Non è facile stilare una classifica delle dieci canzoni più significative dedicate al gentil sesso, ma proviamoci comunque!
- “Quello che le donne non dicono“, Fiorella Mannoia. “Siamo così dolcemente complicate, sempre più emozionate, delicate, ma potrai trovarci ancora qui… Nelle sere tempestose portaci delle rose, nuove cose e ti diremo ancora un altro “sì” “. Non potevamo non inserire in questa personalissima top ten l’inno in rosa più canticchiato della giornata. Il brano, portato al successo dalla “rossa” più celebre della musica italiana, fu scritto in realtà da quattro mani maschili. Furono infatti Luigi Schiavone ed Enrico Ruggeri a regalare questa “perla” alla Mannoia nel lontano 1987. La cantante vinse nello stesso anno il Premio della Critica sanremese e la canzone è divenuta da allora un inno nazionale del gentil sesso.
- “Woman“, John Lennon. “Donna, so che tu comprendi il bambino che è nell’uomo. Ti prego, ricordati che la mia vita è nelle tue mani e donna, tienimi stretto al tuo cuore, anche se siamo distanti, non separiamoci“. Primo brano pubblicato dopo la tragica morte di John Lennon, “Woman” è una vera e propria dichiarazione d’amore a Yoko Ono, compagna di vita dell’ex Beatle, considerata dal cantante “L’altra metà del cielo“, come sussurrato ad inizio della canzone stessa: la dedica che ogni donna sognerebbe di ricevere dal proprio partner.
- “Una donna per amico“, Lucio Battisti. “Può darsi che io non sappia cosa dico scegliendo te, una donna, per amico, ma il mio mestiere è vivere la vita, che sia di tutti i giorni o sconosciuta. Ti amo, forte e debole compagna, che qualche volta impara e a volte insegna!“. Lo scorso 5 marzo si è celebrato il 76esimo compleanno dell’indimenticabile Lucio Battisti, che ha dedicato buona parte della sua produzione discografica alle donne. Scegliere una hit è stato arduo; da “Dieci ragazze” a “Non è Francesca” la premiata ditta Battisti-Mogol ha regalato ha donato ai posteri delle opere di pregio elevatissimo, all’interno delle quali sono state analizzate al microscopio e con poesia le mille sfaccettature dell’universo femminile. La scelta è alla fine ricaduta sul brano del 1978, nel quale Battisti canta di un rapporto speciale con una donna giungendo alla medesima conclusione di “La regola dell’amico” degli 883: non è possibile essere amici di una donna per la quale si prova un forte sentimento.
- “Fighter“, Christina Aguilera. “Dopo tutto ciò che mi hai fatto penserai che ti disprezzo, ma alla fine voglio ringraziarti perché mi hai resa molto più forte“. “Fighter”, datata 2003, è un brano dove la Aguilera mette in mostra tutta la sua potenza vocale; proprio grazie ad un accattivante videoclip e alla sua performance canora, ha conquistato un’ampissima fetta di pubblico femminile e ha insegnato alle giovanissime come reagire ad una storia finita male, traendo dalle brutte esperienze maturate in amore la forza di “rinascere” proprio come le farfalle, metafora presente nel video promozionale del singolo.
- “Siamo donne“, Jo Squillo e Sabrina Salerno. “C’è chi insegue la carriera, poi a casa è cameriera. C’è chi muore dall’invidia per chi lavora nei mass media! Ma che vita vuoi, in che mondo sei? Siamo donne, oltre le gambe c’è di più!“. Prima che naufraga all’ “Isola dei Famosi”, Jo Squillo è stata – e resta – una diva della musica “scanzonata” anni Novanta. Assieme alla bionda Jo un’altra icona dell’epoca, la bruna Sabrina Salerno: le due bellissime performers hanno portato al successo nel 1991 uno dei più famosi inni alla bellezza e all’intelligenza femminile, un invito ad andare oltre lo stereotipo della “bella che non balla“.
- “Iris“, Goo Goo Dolls. “E rinuncerei all’eternità per toccarti, perché so che tu mi senti in qualche modo. Sei la cosa più vicina al paradiso che avrò mai raggiunto e non voglio andare a casa proprio ora“. La canzone, inserita nella colonna sonora del film “City of Angels“, divenne uno degli inni all’amore più importanti del 1998 ed ancora oggi provoca la pelle d’oca a tutti coloro che l’ascoltano paragonando la propria storia d’amore a quella impossibile vissuta dall’ “angelo” Nicolas Cage e da Meg Ryan nella pellicola strappalacrime di fine anni Novanta. Il brano dei Goo Goo Dolls ha sancito il successo della rock band statunitense e fa parte del lungo, controverso, filone delle opere dedicate ad una sola donna (quella che spesso dà il titolo al singolo) ma adattabili a qualunque ragazza al mondo.
- “Non sono una signora“, Loredana Bertè. “Non sono una signora, una con tutte stelle nella vita! Non sono una signora, ma una per cui la guerra non è mai finita!“. Potevamo forse dimenticare il nostro “patrimonio nazionale”, quella Loredana Berté che rappresenta l’anima più rock della nostra musica? Il brano, scritto per la grintosa Loredana da Ivano Fossati nel 1982, pare essere un vero e proprio ritratto della cantante calabrese e di tutte quelle donne che non si vergognano di mettere in mostra il lato più “wild“, ma vero, del proprio carattere.
- “Independent Women, Part I“, Destiny’s Child. “Se volessi l’orologio che stai indossando, lo comprerei, la casa in cui vivo l’ho comprata io, la macchina che sto guidando l’ho comprata io, io dipendo da me stessa“. Il brano del 2000, colonna sonora dell’action movie “Charlie’s Angels“, è un invito alle donne a dipendere da loro stesse, pretendendo dagli uomini una relazione che sia alla pari, soprattutto dal punto di vista economico.
- “Regina di cuori“, Litfiba. “Regina di cuori, dai gioie e dolori, li dò pure io se non sto bene con me stesso. Veleno d’amore, regina del mio cuore! La tua strategia è il solo ponte tra i due sessi“. Nel 1997 Pelù e soci pubblicano la trascinante “Regina di cuori”, nella quale affrontano il complicato, ma stimolante rapporto tra uomo e donna: un “gioco di ruoli” nel quale a dettare legge pare sia l’erroneamente considerato “sesso debole“.
- “(You make me feel like) A natural woman“, Aretha Franklin. “Prima di incontrare te, la vita era così ostile, ma tu sei la chiave della mia pace interiore perché tu mi fai sentire, tu mi fai sentire, tu mi fai sentire come una donna naturale“. Chiudiamo questa top ten con la regina del soul, ovvero la compianta Aretha Franklin che nel lontano 1967 ha conquistato pubblico e critica con questa lovesong. Non solo una semplice dichiarazione d’amore per il proprio uomo, ma una vera dichiarazione d’intenti: perché la normalità, troppo spesso sottovalutata, è in realtà il più ambito dei traguardi, in amore come nella vita.