Ogni anno, il Sole 24 Ore pubblica la classifica della qualità della vita nelle diverse province d’Italia. Vengono giudicate attraverso sei parametri: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
Nel 2018 Milano è risultata la città più vivibile di Italia. In fondo alla classifica troviamo invece Vibo Valentia. Tra le altre grandi città, spicca Napoli che conquista 13 posizioni. Migliorano anche Venezia, Torino, Catania, Bari, Bologna e Palermo, in controtendenza solo Genova e Firenze.
Reggio Calabria? La città dello Stretto per quest’anno ha guadagnato 4 posizioni passando dalla posizione 108 a quella 104.  

L’ANALISI

Ma cosa rappresenta questa sintesi? Può essere utile analizzare la posizione che la città reggina occupa nei singoli campi di analisi, i quali rappresentano la base dell’indagine dell’organo di informazione di Confindustria, per farsi una idea più precisa della situazione della propria città di modo che ciascuno dei cittadini possa trarre le proprie riflessioni e conclusioni:

  1. Ricchezza e lavoro: posizione n° 97; 2) Affari e lavoro: posizione 104; 3) Ambiente e servizi: posizione 100; 3) Demografia e società: posizione 47;  Giustizia e sicurezza: posizione 88; Cultura e tempo libero: posizione 105.

Una prima analisi suggerisce l’idea di una città caratterizzata da un’ economia bloccata, dove si hanno grossi problemi di qualità dell’ambiente e dei servizi ed un livello dei servizi di giustizia e sicurezza insufficiente. Assente, al contrario, la cultura e la possibilità di trascorrere il tempo libero con attività di un certo livello qualitativo. A loro volta, queste macro aree si suddividono in  altre sottocategorie, le quali attribuiscono all’analisi un maggior livello di approfondimento e dettaglio.

Sottocategorie

L’area Ricchezza e consumi si articola nel seguente modo: 1) Depositi Pro-capite: posizione 96; 2) Pil Pro-capite: posizione 85; 3) Canoni medi di locazione: posizione 29; 4) Consumi: posizione 99; 5) Protesti pro capite: posizione 80;6) Prezzi medi vendite case: posizione 75;7) Spesa pro capite in viaggi/turismo: posizione 103.

Affari e lavoro: 1) Imprese registrate: posizione 72; 2) Occupazione: posizione 107; 3) Disoccupazione giovanile: posizione 107; 4) Impieghi sui depositi: posizione 99; 4) Quota di Export su Pil: posizione 98; 5) Startup innovative: posizione 25; 6) Gap retributivo di genere: posizione 25.

Ambiente e servizi: 1) Ecosistema urbano: posizione 75; 2) Home Banking: p. 96; 3) Rischio idrogeologico: p. 33; 4) Spesa sociale per abitante: p. 105; 5) Speranza di vita media alla nascita: 79; 6) Indice climatico di escursione termica 13.

Demografia e società: 1) Laureati per provincia di residenza:  p. 19; 2) Tasso natalità: p. 39; 3) Tasso di fecondità: 37;

Giustizia e sicurezza; Durata media dei processi: p. 97; 2) Scippi e borseggi: p. 24; 3) Indice di litigiosità: p.94; 4) Cause pendenti ultra triennali: p.77; 5) Rapine: p. 52; 6) Reati per stupefacenti: p. 32; 7) Furti di auto: p.87.

Cultura e tempo libero: 1) Librerie: p. 41; 2) Cinema: 104) Offerta culturale: p. 101.

Le analisi di questi dati suggeriscono che Reggio Calabria sia una città in cui è bello vivere per il clima e nella quale il tasso di natalità segue andamenti che ancora garantiscono un discreto ricambio generazionale; peccato, poi, che decine di migliaia di giovani lascino la città per costruire altrove il loro futuro e questa realtà non si percepisca. Nel disastro dei dati relativi ai settori economia e lavoro emergono tre dati in contro tendenza: Reggio Calabria è tra le prime posizioni in materia di startup innovative, numero di laureati per provincia di residenza e gap retributivo di genere.