La Polizia di Stato con un intervento tempestivo ha recuperato in tempi record la borsa di una turista tedesca, derubata mentre si trovava in spiaggia con la famiglia.
L’episodio si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, nell’area ludica del lungomare di Reggio Calabria: alla giovane turista, intenta a fare il bagno, è stata rubata la borsa, lasciata sulla battigia. La ragazza, immediatamente, ha segnalato l’accaduto in Questura, molto preoccupata, in particolare, della perdita del passaporto, che le sarebbe servito per il volo serale.
Grazie a un intervento rapido e coordinato, gli agenti delle Volanti sono riusciti a recuperare la borsa in meno di 30 minuti dall’allarme, in altro quartiere cittadino, con tutti i documenti.
La turista, sollevata, ha ringraziato con parole di ammirazione la Polizia Italiana che, in così poco tempo, è riuscita a farle riavere quanto le era stato sottratto.
Una raffineria con oltre 100 chili di cocaina pura
Un casolare rurale, isolato e apparentemente disabitato, trasformato in una raffineria clandestina di cocaina. È quanto hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, durante un’operazione di perquisizione condotta nel territorio del comune di Rizziconi, nel cuore della Piana di Gioia Tauro.
All’interno dell’immobile, i militari hanno rinvenuto oltre 100 chilogrammi di cocaina purissima, suddivisi in panetti e nascosti con estrema perizia in un’intercapedine ricavata nel sottotetto e sigillata con materiale murario. Il quantitativo sequestrato, secondo le prime stime, una volta tagliato e distribuito sul mercato illecito, avrebbe potuto generare profitti per oltre tre milioni di euro, alimentando una filiera del narcotraffico con diramazioni potenzialmente internazionali.
Ma il ritrovamento della sostanza stupefacente è solo uno degli elementi di rilievo emersi nel corso dell’operazione. All’interno dello stesso casolare, infatti, è stato individuato un laboratorio chimico perfettamente attrezzato, con strumenti di precisione, composti chimici, forni ad alta temperatura, tute protettive, mascherine e tutto il necessario per la lavorazione e la raffinazione della cocaina grezza.
Un assetto strutturato e altamente professionale, che conferma come l’immobile non fosse destinato solo allo stoccaggio della droga, ma rappresentasse un centro nevralgico per la trasformazione e il confezionamento della sostanza, pronto a rifornire reti dello spaccio su larga scala. La raffineria, ricavata in un’area agricola defilata ma strategicamente vicina a importanti vie di comunicazione, dimostra ancora una volta la capacità delle organizzazioni criminali di mimetizzare attività illecite in contesti rurali e apparentemente anonimi.
Si ricorda che ogni persona eventualmente coinvolta è da considerarsi presunta innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.