REGGINA-LOCRI 3-2
Marcatori: 17’pt Pelle, 39′ Aprile, 15’st’ Girasole, 28’ Barillà, 41′ Ragusa
REGGINA (4-3-3): Lagonigro; Vesprini (18’st Giuliodori), Girasole, Ingegneri, Ndoye; Urso (1’st Renelus), Salandria (81′ Provazza), Barillà; Ragusa, Barranco (1’st Curiale), Grillo (27’st Perri). All.: Trocini. (a d.: Martinez, Adejo, Aluisi, Porcino)
LOCRI (4-3-3): Donini 6; Lavilla 6,5 (44’st’ Scarfiello), Aquino 6, Yakubiv 6, Larosa 5,5 (44’st’ Zucco); Aprile 6,5, Simonetta 6, Leveque 7; Gualtieri 6(37’st Ficara), Pelle 6,5, Reis 6(89′ Tiganj). Allenatore: Cozza 6 (a d.Lauritano, Pipicella, Aquino V, Sanchez, Santella) .
Arbitro: Recupero (Dellaquila – Lovecchio) 5,5
Note: spettatori presenti 3mila circa, rec. 0.4.
Un derby croce e delizia, e viceversa. Il primo lotto è per i reggini, l’altro per i locresi. Gara non entusiasmante se si escludono le cinque reti.
Inizio con una certa proposizione del Locri che, appena superato il quarto d’ora, ha realizzato la rete del vantaggio con Pelle che, presa la palla a centrocampo, ha avanzato indisturbato fino al limite dell’area scagliando un rasoterra non irresistibile. Reazione reggina pari a zero, e così invece del pari allo scadere del tempo è arrivato il raddoppio dopo una serpentina di Leveque che ha servito dentro l’area Aprile, che ha avuto il tempo di sistemarsi palla e calciare a rete. Amaranto di casa, come al solito a giocare inutilmente palla laterale, appena presenti con due pallide iniziative di Ragusa. Tutto qui il primo tempo.
La ripresa non avrebbe potuto essere una replica, ed in effetti con qualche sostituzione, ma soprattutto con una modifica dell’atteggiamento tattico ed ancor di più mentale, la Reggina ha cominciato ad occupare stabilmente la metà campo ospite, impedendo al Locri di venire avanti. Al quarto d’ora, stacco perentorio di testa di Girasole su punizione calibrata di Barillà e svantaggio dimezzato. Pressione continua finché Ndoye non ha imitato Leveque e servito sotto porta Barillà per il pareggio. A questo punto, considerata l’incapacità locrese di resistere alla pressione reggina, unita all’ impossibilità di effettuare cambi efficaci, è stato evidente che non sarebbe finita qui. Ragusa prima e Curiale dopo hanno sprecato due occasionissime a porta vuota finché, poco prima del fischio finale, Ragusa non si è inventato una sforbiciata da figurine Panini che dal quinto ha sollevato la Reggina al secondo posto a quattro punti dalla capolista. Allora, forse molti riusciranno a capire che non tutto è perduto… e che la schizofrenia è deleteria.
Pagelle
Lagonigro 5: bravo nelle uscite aeree, ma troppo responsabile sulla prima rete
Vesprini 5: problemi in copertura, ma pochi spunti in proposizione
Giuliodori 6: più vivace del compagno, ma il Locri non ha più impensierito oltre il centrocampo
Girasole 6,5: come sempre il più presente in area avversaria, fino a riuscire a colpire con un imperioso stacco di testa
Ingegneri 5: qualche chiusura tardiva, come in occasione del primo gol e poca lucidità nell’impostare l’azione da dietro
Ndoye 7: comprensibilmente piuttosto grezzo specie nella fase difensiva, ma avanza come un carro armato e bravo pure a mettere la palla in area.
Urso 5: impalpabile, mai nel vivo del gioco
Renelus 6: si è mosso sulla fascia con alterna fortuna
Salandria 4,5: né metronomo né utile in fase di copertura.
Provazza SV
Barillà 6.5: nella ripresa è sembrato quello della scorsa stagione
Ragusa 7,5: indisponente quando entra nelle vesti del gigione, ma nelle occasioni reggine c’è quasi sempre il suo piede. Il gol della vittoria lo dedichiamo a chi ritiene che la rosa della squadra non sia adeguata
Barranco 5: si ripetono le solite considerazioni. Gioca da centravanti senza esserlo. Giocando nella Reggina è sottoposto ad un controllo per lui assillante
Curiale 6: ha i giusti movimenti dentro l’area, ma, sia pur ostacolato, non avrebbe dovuto fallire il servizio di Ragusa sulla linea di porta
Grillo 6: un esordio di personalità, sia sulla fascia che come interno
Perri 5,5: non ha trovato molti spazi
Trocini 6: la media aritmetica tra i due tempi. Sorvoliamo sul primo. Nel secondo tra motivazioni durante l’intervallo, sostituzioni e differenti disposizioni tattiche, naturalmente con l’accondiscendenza dei giocatori, la Reggina è stata quella che dovrebbe essere regolarmente così. E’ sembrata una replica della gara di Licata della scorsa stagione. Da quel momento la Fenice ha cominciato a spiegare le ali…