Caro dottor Cardona, ho deciso di presenziare alla sua conferenza stampa anche a nome di tutti i tifosi della Reggina, perchè (sono sincera) non avevo alcuna intenzione di rivederla.
Quei tifosi amaranto che, come me, si sono sentiti traditi da un loro stesso concittadino, di cui si fidavano! Speravano che un uomo dello Stato riportasse quella tranquillità che, dopo l’era Gallo, avevano il sacrosanto diritto di avere, però ahimè così non è stato. L’ho ascoltata attentamente, non ho preso parola perché la domanda che volevo rivolgerle era già stata formulata da un collega. Ma aldilà di tutto, credo che lei non sia assolutamente esente dalle colpe di questa disfatta: questo silenzio assordante non può essere giustificato dal fatto che le sue parole avrebbero creato un danno nel giudizio finale, quando (per sua stessa ammissione) la Reggina di Saladini aveva compromesso ogni cosa con il mancato pagamento degli ormai famosi 757 mila euro.
Proviamo però anche con un’altra chiave di lettura della vicenda. Proprio l’ormai ex Presidente Marcello Cardona ha dichiarato che, se la Reggina avesse pagato in tempo i famosi 757mila euro la Covisoc non l’avrebbe segnalata e, di conseguenza, la Federazione non avrebbe opposto alcuna barricata. Ricordiamoci che, sui due punti restituiti alla Reggina ne poteva inizialmente prenderne 12 come ormai tutti sappiamo, e grazie alla sua intermediazione siamo riusciti a limitare i danni.
Cerco di captare il messaggio fra le righe che Cardona ha voluto far recepire: se io mi batto, cerco di essere diplomatico con le varie istituzioni calcistiche e tu ci speculi e fai come ti pare?!? Sai che c’è? Ma vai a quel paese tu e tutta la Reggina!! Io me ne vado e ti lascio nella cacca, ma la faccia non ce la metto più!! Però, caro dottor Cardona, spero che la mia sia una considerazione non veritiera, ma si torna comunque sempre a punto e da capo, perché parlare oggi, primo settembre, quando lei doveva farlo subito dopo il 20 giugno, con la situazione già compromessa come da lei stesso affermato oggi in conferenza stampa, non serve più. Lei ha dichiarato che è vicino a tutti i dipendenti della Reggina: benissimo e giustissimo, ma come faceva a non sapere che non fossero pagati da 4 mesi, non credo che nessuno di loro le abbia mai detto nulla… sicuramente mi potrebbe dire “ma io sono ‘un ministro senza portafoglio'”… vero, ma quantomeno doveva riferire il tutto a chi deteneva le quote di maggioranza, ed è stato fatto? A quanto mi risulta, credo di no (se non fosse così sarebbe meglio, ma non cambierebbe comunque le cose).
Non voglio dilungarmi ulteriormente; ritengo che sia stata una conferenza stampa pressoché inutile ai fini della vicenda. Unico scopo: un tentativo malriuscito di lavarsi la coscienza davanti alla sua città di origine. Dottor Cardona, non si offenda, ma l’ho vista solo ribadire che lei non avesse potere amministrativo nella società, ma allora mi scusi, lei quindi era solo un presidente fantoccio da sbandierare nelle belle occasioni? Glielo dico da madre e da figlia più che da giornalista: umanamente mi dispiace un po’ per lei, ma io, ed anche tutto il popolo amaranto, da un uomo dello Stato ci aspettavano altro, ci sentiamo traditi e gabbati.
Quello di oggi è solo un tentativo tardivo di riabilitarsi agli occhi nostri, ma è ormai troppo tardi, la Reggina è morta!