Dopo il -3 punti in classifica inflitti al club di Via delle Industrie, tutte le componenti amaranto si sono riunite per compattare l’ambiente dopo questa ingiusta sanzione inflitta dalla Figc.
“Aiutiamoci a vicenda per dimostrare a tutti chi siamo, soprattutto sul campo! A cominciare da venerdì contro il Brescia!“.
È questo il senso profondo e sincero emerso dalla riunione in videoconferenza tra Felice Saladini, Marcello Cardona, Filippo Inzaghi, lo staff tecnico e la squadra al completo. Il direttore sportivo Massimo Taibi, impegnato fuori sede per lavoro, aveva già ricevuto anticipazioni sui contenuti della riunione: “Uniti si vince, uniti si superano le difficoltà e si raggiungono i traguardi“, altro concetto emerso con gli applausi finali della Sala Nakamura, occupata per intero da squadra e staff.
Nel corso di questo incontro, infine, la proprietà e la presidenza della Reggina hanno illustrato anche i passaggi che hanno portato all’esito della sentenza di ieri del Tribunale Federale, con la penalizzazione di tre punti, e ribadito a tutti garanzie e fiducia, rimarcando il concetto che il Club amaranto ricorrerà in Appello perché convinto di aver agito sempre e comunque in trasparenza e legalità. I prossimi impegni della Reggina fuori dal campo potranno arrivare dunque fino al Collegio di Garanzia del Coni, per restare in ambito sportivo, o sfociare addirittura nel Consiglio di Stato. Sempre uniti e pronti ad aiutarsi a vicenda, per continuare a regalare un sogno alla nostra meravigliosa città e ai nostri ineguagliabili tifosi.
Dov’è l’orgoglio reggino?
Reggio Calabria e la Reggina hanno già vissuto problemi di penalizzazione in passato, anche se gli attuali punti in meno sono totalmente diversi dal punto di vista legislativo; ma quello che mi ha stupito è la totale mancanza di rispetto verso la società e i tifosi amaranto.
Da gennaio, quando sono iniziate le prime indiscrezioni più o meno veritiere sulla questione in essere (paventando un’ipotetica esclusione dal campionato per poi ventilare diversi –7 -8 -9 manco si stesse giocando a tombola), l’ansia e il panico rischiarono di destabilizzare un’ambiente che in quel momento vedeva una squadra seconda in classifica ad un punto dal Frosinone capolista. Non sono certo una complottista, anzi, però certamente sono cose che lasciano il segno. Soprattutto l’aver fatto di tutta un’erba un fascio: ricordo che l’attuale Reggina targata Saladini-Cardona si è sobbarcata una mole debitoria da capogiro e che a giugno stavamo per tornare a giocare a Locri, ma purtroppo molti reggini hanno forse la memoria corta!
Ma l’aspetto che mi ha dato più fastidio è il non aver considerato chi sia l’artefice di tutto questo immane casino, sia morale che materiale, che invece ha un nome ed un cognome: Luca Gallo. Non solo questa nuova società vuole chiudere una volta per tutte con il passato e rendere la Reggina una società sana e di livello internazionale sotto tutti punti di vista, ma da più parti si è pensato che si sia passati dalla padella alla brace: illazioni inaudite e senza senso. Dov’è finita quell’identità reggina che spinse la società amaranto a salvarsi da un -15 in serie A? Oggi abbiamo un ingiusto -3, siamo in zona playoff e cosa facciamo? Semplice, se ci teniamo alla Reggina stiamo tutti insieme, tutte le componenti!!! Perché la solidità di un matrimonio si misura nei momenti di difficoltà, non quando le cose vanno bene!!