Se è vero che ogni grande attore viene ricordato per un’interpretazione particolare tra mille memorabili, allora non possiamo che associare l’eterna Gina Lollobrigida alla Bersagliera, ruolo che la impose al pubblico internazionale al fianco di Vittorio De Sica in quel gioiello in pellicola noto con il nome di “Pane, amore e fantasia” di Luigi Comencini. La Lollo – così venne affettuosamente ribattezzata l’attrice 95enne da fan e addetti ai lavori – è andata via in silenzio, così come aveva sempre desiderato, non riuscendo talvolta nell’impresa, gestire la sua sfera privata. Nata a Subiaco nel lontano 1927, Gina Lollobrigida era un mix perfetto di bellezza genuina e poliedricità artistica: una combinazione rara, emersa in ogni performance che l’indimenticabile Fata Turchina della televisione metteva in scena per i suoi fedelissimi sostenitori.
Poliedricità
La carriera di Gina Lollobrigida sul grande schermo prende il via molto presto. Appena 17enne, la bellissima attrice calca le scene teatrali interpretando Corinna nella commedia di Eduardo Scarpetta “Santarellina“. Contemporaneamente, la Lollo comparve in alcuni fotoromanzi usando lo pseudonimo Diana Loris. La svolta avvenne a partire dagli anni Cinquanta, dopo una “claustrofobica” esperienza hollywoodiana chiusa ancor prima di cominciare, che le chiuse le porte degli Studios sino al 1959 non impedendole, tuttavia, di recitare in produzioni americane girate nel Vecchio Continente.
Prima di quella data, la Lollo aveva iniziato a creare solide fondamenta per il suo successo, esploso grazie al regista Luigi Comencini e al sodalizio artistico con Vittorio De Sica. Dopo “Pane, amore e fantasia”, l’attrice capitolina prese parte anche al sequel “Pane, amore e gelosia“, cedendo il ruolo di protagonista femminile all’ “eterna rivale” Sofia Loren nel terzo film della saga. Una rivalità, quella tra la Lollo e la Loren, mai ufficializzata. Le due attrici italiane hanno reso entrambe un ottimo servizio alla nostra Patria, imponendosi con grazia e talento anche all’estero. Gina Lollobrigida fu talmente amata negli USA da ottenere persino l’ambita stella sulla Hollywood Walk of Fame nel 2018.
Successi e dolori
La carriera della vulcanica Gina Lollobrigida – divisa tra la professione attoriale, che la vide protagonista anche in TV, il lavoro da scultrice e quello di fotografa che le permise di incontrare nientemeno che Fidel Castro – è stata costellata da tante soddisfazioni, ma anche da alcuni dolori purtroppo resi pubblici dall’attenzione morbosa che la Lollo riceveva spesso dalla stampa.
Nel 2018, quando movimento il Me Too non esisteva ancora, l’attrice squarciò un velo dolorosissimo confessando di essere stata violentata, appena 18enne, da un famoso giocatore della Lazio: “Mi invitò a una festa per quella stessa sera, disse che ci sarebbero stati molti amici, ma mi ritrovai da sola con lui che mi offrì da bere – ha spiegato la capitolina in un’intervista – Non ricordo ciò che successe dopo, ma quando mi risvegliai mi ritrovai nuda su un letto. Ero impietrita e terrorizzata“.
Una violenza ammessa poi dal suo aguzzino con una tale semplicità da segnare per sempre la Lollo, che scelse di sposare il medico e produttore cinematografico Milko Škofič per mettere un punto a quella dolorosa pagina della sua esistenza, piuttosto che per un forte sentimento. Dall’unione, durata dal 1949 al 1971, nacque il figlio Andrea (1957), il cui rapporto con la madre fu incrinato da un caso di cronaca “rosa” che ricorda quello del compianto Lando Buzzanca.
Una pagina ben poco edificante, che non rende giustizia ad un’attrice, una fotografa, un’artista ed una donna appassionata. La Lollo amava l’Italia: lo dimostra l’indefesso impegno politico che la portò, in tempi recenti, ad inserirsi nella compagine della lista Italia Sovrana e Popolare durante le scorse elezioni. Una Nazione intera piange la Lollo, le cui esequie si terranno presso la Chiesa degli Artisti a Roma giovedì 19 gennaio alle 12:30. Nei giorni precedenti, sarà allestita la camera ardente presso la Sala della Promoteca in Campidoglio.