Termina in parità (2-2) al ”Granillo” con i gol firmati, nell’ordine, da Hernani (rig.), Canotto, Improta e Acampora. Prima frazione di marca amaranto, ma nella ripresa la compagine di Inzaghi rimette in corsa le streghe giallorosse; il Var “non vede” la posizione attiva di Cappellini nell’azione del definitivo pari.
Lunch match da piatti forti tra Reggina e Benevento, valido per la 14° giornata del girone di andata. Abbiamo detto “piatti forti” in virtù del fatto che sulle panchine siedono due campioni del mondo (2006), Inzaghi per gli amaranto e Cannavaro per le streghe, merce rara di questi tempi, mentre è in corso la rassegna iridata in Qatar senza gli Azzurri che inevitabilmente ci fa concentrare a tempo pieno sulle vicende di casa nostra.
Inzaghi recupera Di Chiara e Menez, al centro dell’attacco con esterni Canotto e Cicerelli, quest’ultimo preferito a Rivas. Cannavaro fa la conta degli assenti Ciano, Telles e Glik (impegnato con la Polonia), ma ritrova Simy, inizialmente in panchina; Farias-La Gumina formano la coppia d’attacco.
Inizio di match vivace. Reggina subito pericolosa con la conclusione di Menez deviata da Leverbe, che diventa invitante per Canotto, ma Paleari gli sbarra la strada deviando la sfera in corner. Gli ospiti rispondono con il colpo di testa di Karic: stacco veemente che anticipa Ravaglia, ma il pallone finisce alto sopra la traversa. Il primo episodio da tabellino giunge al minuto 20: Pastina colpisce la sfera col braccio, un po’ largo e confermato dal Var. Sul dischetto si presenta Hernani, che fa 1-0 battezzando lo stesso angolo in occasione della gara del Genoa.
Conclusione radente che trafigge Paleari. Passano sedici minuti ed arriva il raddoppio dei padroni di casa con Canotto, che apre e chiude l’azione. Hernani serve l’assist a Ménez, ma il francese “cicca” la conclusione; per sua fortuna, a ruota c’è appostato Canotto, l’esterno spalle alla porta, lesto nel battere Paleari di tacco. Sul finale di tempo, i campani provano a rientrare in gara con l’assist al volo di Farias che trova Improta in area, intervento in spaccata e pallone fuori non di molto. Il pericolo scampato è un chiaro messaggio: gli amaranto non devono abbassare la guardia. Primo tempo in cui la Reggina ha meritato il doppio vantaggio dominando a centrocampo, con Hernani una spanna sopra gli altri. Di contro, Benevento poco pericoloso.
Ad inizio ripresa, Cannavaro prova a cambiare musica passando alla difesa a quattro ed optando per un triplo cambio. Dentro Viviani, Forte ed El Kaouakibi. Ne fanno le spese Schiattarella, Foulon e Pastina e doccia anticipata. Gli effetti si vedono, eccome! Adesso il Benevento attacca bene gli spazi ed in attacco è più incisivo. Al 59′ gli ospiti accorciano le distanze: El Kaouakibi sfiora di testa, poi si accende una mischia che catapulta Improta alla conclusione vincente.
Nella circostanza, Ravaglia appare indeciso. Al 66′, i padroni di casa potrebbero ristabilire le distanze per un fallo di mano di Improta. Penalty prima concesso e poi annullato all’on-field review. Episodio che finisce col dare più linfa alle convinzioni delle streghe, che vedono premiato il loro sforzo con Acampora, il quale, appostato poco fuori dal limite dell’area di rigore, di sinistro supera il numero uno amaranto.
Vigorose le proteste dei padroni di casa per una possibile posizione di fuorigioco attivo da parte di Capellini che il Var non rileva confermando la rete. La formazione di Inzaghi prova gli ultimi assalti per portare a casa i tre punti e, nel giro di novanta secondi, costruisce tre nitide occasioni che però esaltano i riflessi di Paleari sul colpo di testa di Rivas e la punizione di Hernani. Ancora il brasiliano si rende protagonista con un colpo di testa a pochi centimetri dal palo. Il nervosismo condiziona i residui scampoli di match, con la mini rissa terminata con il giallo rimediato da Acampora e Camporese.