Una storia partita dalla sua Roma e proseguita via via tra Brindisi, Latina, Taranto, Terni, Civitavecchia: tappe di crescita nonché capitoli ordinari di un giovane calciatore, ma, appena si nomina Reggio, ecco che gli si scalda anima e cuore raccontando.
Maurizio Raggi: un nome, una garanzia come recita uno spot. Reggio e la Reggina, a suo dire, rappresentano il sentirsi a casa: “Generosità, calore, riconoscenza sono valori che fanno parte di quella gente, conservo ricordi e amicizie indelebili che non potrò mai dimenticare. I reggini sapevano che sudavamo per loro e ci ripagavano con affetto infinito; sono passati tanti anni, certi ricordi sono un terremoto di emozioni per me. Il momento positivo attuale? Una serie di fattori: Inzaghi e tutto lo staff stanno lavorando in sintonia, com’è giusto che sia per ottenere risultati importanti”.
Perché, Maurizio, ogni tanto sembra che si stacchi la spina nel gioco di squadra? “Semplice: basta che due o tre giocatori non facciano il loro compito ed il gioco collettivo diventa sganciato. Gioco e movimenti vanno in simultanea e al minimo errore si vanifica il lavoro costruito per settimane. “Tutti per uno e uno per tutti” era il credo di noi, ragazzi della banda Scala, e questo è il vecchio motto che deve valere come regola per avere continuità di gioco nei risultati. Difficile dire dove potrà arrivare questa Reggina, vedremo. Attenzione al girone di ritorno, dove tante squadre si chiuderanno per far punti e sarà difficile sfondare. Non sarà facile rimanere in alto, i play off restano ampiamente alla portata”.
Cosa fai di bello oggi? “Mi diverto ancora ad allenare i bambini, cercando di dare qualche utile consiglio. E’ giusto che i bambini giochino per divertirsi”. Non vedere più bandiere non è un caso, si dice che bisognerà ripartire dalla base, sono frasi fatte? “Tante cose nel calcio moderno non funzionano. I bambini stessi sembrano “robotizzati”, ancora oggi assistiamo ad errori madornali nei professionisti, non a caso mister Nevio Scala fece scuola a Reggio con noi per sfondare poi a Parma. Con noi parlava di tutto e poi sapeva decidere bene”. Quando verrai al Granillo? “Spero presto; è sempre una gioia ritrovare una città che sento mia e rivedere tanti vecchi amici”.
Il viso gli si illumina: è cosi bello sognare oggi, ma anche domani, non costa nulla. Reggina, continua a sudare! In tanti aspettano di ritornare ad abbracciarti.