La 67esima edizione dei David di Donatello svoltasi nella serata di ieri verrà ricordata per alcune peculiarità, che riescono anche a far superare l’eccessivo clima “ingessato” di una kermesse che torna in presenza dopo due anni di pandemia; e no, non stiamo parlando dell’insolita coppia di conduttori formata da Carlo Conti e Drusilla Foer.
I David di Donatello 2022 sono stati in primis una sorta di rivincita del sin troppo bistrattato Sud Italia, con una sfilza di statuette consegnate a maestranze campane e nomi noti dalla Settima Arte tricolore, da Paolo Sorrentino ad Eduardo Scarpetta, da Silvio Orlando al regista e co-sceneggiatore Leonardo Di Costanzo e con la consegna di due importantissimi riconoscimenti alla pugliese Teresa Saponangelo – David come Migliore Attrice Non Protagonista – e soprattutto alla calabrese Swamy Rotolo, che ha così stabilito un record prestigioso: ad appena 17 anni, è stata nominata Migliore Attrice Protagonista grazie alla sua performance nella pellicola “A Chiara“, diretta dal regista 38enne Jonas Carpignano.
Emozioni e simpatia
E’ proprio la genuinità mostrata dalla Rotolo uno dei momenti più emozionanti della serata: l’attrice, che ha ritirato la statuetta visibilmente commossa, ha tenuto a ringraziare proprio il cineasta e sceneggiatore. Stessa emozione, diversa generazione: Silvio Orlando, uno dei nomi noti del grande e piccolo schermo italiano, si aggiudica il David di Donatello come Miglior Attore Protagonista in “Ariaferma“, sbaragliando una concorrenza di tutto rispetto, come Elio Germano e un Toni Servillo rimasto a bocca asciutta. Tanti i momenti piacevoli succedutisi nel corso di una kermesse che, bisogna ammetterlo, non ha sprizzato per particolare brio. Nonostante ciò, l’accoppiata Conti-Foer è riuscita ugualmente a strappare qualche sorriso, specialmente nel momento della consegna del riconoscimento come Migliore Film Internazionale a “Belfast” di Kenneth Branagh. A ritirare la statuetta, l’attore undicenne Jude Hill, completamente a suo agio di fronte alle telecamere.
Omaggi
Statuette, video, canzoni: tantissimi i modi per omaggiare grandi nomi del cinema italiano, e non solo, ancora in vita o che, purtroppo, ci hanno lasciato troppo presto. Quest’anno l’Accademia del Cinema Italiano ha deciso di consegnare tre importantissime statuette ad altrettante personalità che hanno reso grande il nostro cinema: Sabrina Ferilli, Giovanna Ralli (Premio alla Carriera) e Antonio Capuano (premiato da un emozionato Paolo Sorrentino) hanno ricevuto tre David Speciali.
Durante la cerimonia è stato, inoltre, dedicato un intenso video commemorativo a Monica Vitti, conclusosi con una standing ovation in platea. E’ stata poi la volta di Drusilla Foer che, intonando “Senza Fine“, ha reso onore a tutte le personalità dello spettacolo scomparse nel 2022 (peccato che gli organizzatori abbiano dimenticato di citare l’attrice 35enne Ludovica Bargellini, morta a causa di un incidente automobilistico lo scorso 19 aprile).
“Freaks Out” pigliatutto
Accantonate le sorprese che i David di Donatello 2022 hanno riservato a spettatori e addetti ai lavori, è ora di tirare le somme. A sbancare Cinecittà, come da copione, due titoli di punta dell’anno corrente: “Freaks out“, che ha portato a casa ben sei statuette – tra le quali Migliore Autore della Fotografia, in ex-aequo proprio con l’opera di Paolo Sorrentino – e, appunto, “E’ stata la mano di Dio” che ha fatto incetta di ben cinque statuette, tra le quali Miglior Film e Miglior Regista. Una soddisfazione per il regista napoletano dopo il flop agli scorsi Oscar. Il prossimo appuntamento con i “sogni in pellicola” è a Cannes, con la speranza che il 2022 possa essere l’anno del riscatto per il grande schermo.
David di Donatello 2022: i vincitori
Miglior film È stata la mano di Dio
Miglior regista Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio)
Miglior attore protagonista Silvio Orlando (Ariaferma)
Migliore attrice protagonista Swamy Rotolo (A Chiara)
Miglior attore non protagonista Eduardo Scarpetta (Qui rido io)
Migliore attrice non protagonista Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio)
Miglior sceneggiatura originale Ariaferma
Miglior sceneggiatura non originale L’Arminuta
Miglior esordio alla regia Laura Samani (Piccolo corpo)
Miglior produttore Freaks Out
Migliore fotografia È stata la mano di Dio – Daria D’Antonio Freaks Out – Michele D’Attanasio
Miglior compositore I fratelli De Filippo – Nicola Piovani
Miglior canzone originale Diabolik – “La profondità degli abissi” (Manuel Agnelli)
Miglior scenografia Freaks Out – Massimiliano Sturiale, Ilaria Fallacara Migliori costumi Qui rido io
Miglior trucco Freaks Out
Miglior acconciatura Freaks Out
Miglior montaggio Ennio
Miglior suono Ennio
Migliori effetti visivi Freaks Out
Miglior documentario – Premio Cecilia Mangini Ennio
Miglior film internazionale Belfast
Miglior cortometraggio Maestrale – Nico Bonomolo
David Giovani È stata la mano di Dio
David dello Spettatore Me contro Te – Il film: Il mistero della scuola incantata
David Speciali Giovanna Ralli (alla carriera) – Sabrina Ferilli – Antonio Capuano