La data del 26 aprile potrebbe segnare per la nostra Nazione una svolta a dir poco epocale, considerati i tempi che corrono. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato un decreto che consente delle lenti e graduali riaperture (in caso le Regioni ottengano l’agognata zona gialla) delle attività lavorative, dai servizi di ristorazione alle attività sportive e spettacolari. Un “restart“, insomma, non privo però di perplessità, specialmente per quanto concerne i mestieri legati alle manifestazioni private e di piazza, che vedono impegnate svariate tipologie di maestranze, da un anno oramai costrette a reinventarsi in attesa di tempi migliori. Della speranza mai spenta di poter ripartire abbiamo parlato con Gessica Scalise, residente a Serrastretta (Catanzaro) e famosa con lo pseudonimo di “The Bubbles Queen” grazie alla capacità di incantare grandi e piccini con i suoi spettacoli di bolle di sapone. Conosciamola meglio attraverso questa intervista.
Partiamo da una domanda forse banale: come nasce la tua passione per il mondo dell’animazione e, in particolare, per le bolle di sapone?
La passione per il mondo dell’animazione nasce ai tempi in cui la mia prima nipote (che ora ha 13 anni) iniziava a festeggiare il compleanno e io mi dilettavo ad organizzarle dei giochi per farla divertire insieme alle sue compagne, tantoché mi sono detta: “Perché non farlo come lavoro?“. Così ho iniziato a seguire dei corsi e a fare esperienza con altri colleghi che esercitavano già questa professione. In particolare, quando arrivai a frequentare un corso di ‘clown’ conobbi il mondo delle bolle di sapone: è stato amore a prima vista. Così ho iniziato a dedicare tutto il mio tempo libero a costruire il mio spettacolo, per niente facile ma non impossibile, perché mi piaceva così tanto da sentirlo dentro e, con le giuste tecniche e con tanta pazienza, sono riuscita ad “affinarlo”; solo dopo molte prove, mi sono sentita pronta ad esibirmi davanti ad un pubblico. Inizialmente avevo tanta paura ma, vedendo la risposta positiva di chi mi guardava, ho continuato ad emozionare, emozionandomi. Perché quello che trasmetto al pubblico attraverso le magiche bolle di sapone sono, appunto, le mie emozioni.
Come “Bubbles Queen” fai sognare grandi e piccini grazie al tuo suggestivo spettacolo. Quali sono i pezzi forti del tuo show?
I pezzi forti del mio spettacolo sono le bolle di fumo, le bolle giganti e indubbiamente la bolla di fuoco.
Credo così tanto nel mio lavoro da aver formato un team di collaboratori e animatori pronti a poter gestire un intero evento, sia privato che pubblico, di ogni genere. Per questo devo ringraziare la mia, prima di tutto, amica e poi collega Jessica Ianchello: senza di lei non sarei mai arrivata dove sono oggi, il suo aiuto e il suo supporto per me sono stati fondamentali e insieme gestiamo l’associazione “Il gatto e la volpe“. Oltre a essere le prime a scendere in campo con il nostro lavoro durante le feste, insieme o separate diamo sempre il meglio di noi stesse con amore e dedizione.
Il comparto dello spettacolo è stato messo in ginocchio dalle restrizioni dovuti al dilagare dell’epidemia da Covid-19; a tuo parere, i “poteri alti” hanno fatto abbastanza per tutelare la tua categoria?
Noi tutti abbiamo molti progetti da realizzare e saremo pronti a farlo non appena sarà possibile; purtroppo, in questo ormai lungo periodo non possiamo esercitare il nostro lavoro nè siamo stati mai aiutati: non si è neanche parlato di trovare una ‘soluzione’ per farci lavorare in sicurezza con le dovute cautele, e questo mi dispiace perché sono soprattutto i bambini a patire in questo momento.
Attualmente ti stai dedicando anima e corpo anche alla tua comunità, mettendo a disposizione tutte le tue forze per offrire un servizio di disbrigo-pratiche per persone sole, disagiate e anziane. Come procede questa tua generosa attività?
Oltre a svolgere la professione di baby-sitter (tenendomi allenata nel mio campo), sto aiutando attivamente la mia comunità: a tal proposito non posso non porgere i miei più sinceri ringraziamenti al Sindaco di Serrastretta che ha accolto subito la mia proposta comprendendo il mio ‘bisogno’ di poter fare qualcosa per gli altri. Le persone che ho aiutato sono a me molto grate e sollevate dalla mia presenza.
Prova ad immaginare la fine di questo periodo doloroso: quale sarebbe la prima cosa che ti piacerebbe fare a pandemia terminata?
Quando finirà tutto, la prima cosa che voglio fare è organizzare una grande festa piena di artisti come ‘ai vecchi tempi’ e vedere le piazze e le strade piene di gioia e sorrisi di persone adulte, ma soprattutto di bambini!