Articolo di Gianluca Tripodi, opinionista
L’odierna partita, che la Viola è stata costretta purtroppo a giocare anche oggi senza il suo pivot titolare Yande Fall, ancora non ripresosi del tutto dall’infortunio patito nella settimana precedente, non inizia bene per i ragazzi dell’arancio; subito 0-5 per Avellino e si capisce che oggi sarebbe stato sicuramente un pomeriggio di passione.
Il primo quarto si chiude sull’equilibrio più totale: 15 a 15. Nel secondo quarto, però, grazie alle triple di Riccio, alla velocità di Sosa ed alle intraprendenti geometrie del playmaker Valerio Costa, ex Viola, Avellino scava un solco profondo e chiude in vantaggio per 27 a 41.
Raggiunto il massimo vantaggio nel terzo quarto sul 27 A 43, sembra che l’inerzia vada definitivamente in mano degli irpini, ma tuttavia la Viola non ci sta: Genovese e Mascherpa salgono in cattedra e con le loro bordate da 3 rosicchiano progressivamente il vantaggio degli avversari, arrivando quasi a impattare sul 54-55 con la splendida tripla di Mascherpa da 8 metri e mezzo allo scadere del quarto.
L’ultimo parziale è un batti e ribatti, un continuo alternarsi di vantaggi. La Viola arriva al massimo vantaggio sul 64 a 60, ma, come purtroppo già accaduto alcune volte in questo campionato, negli ultimi 2-3 minuti non riesce a gestire bene i palloni: il finale di 70-73, in un alternarsi di azioni, premia gli avellinesi. Ora la corsa salvezza si fa decisamente più complicata per i nerarancio, in virtù dei vari scontri diretti e soprattutto delle prossime partite che la Viola si troverà a dover affrontare, a partire da Rieti, corazzata del girone e candidata numero uno al salto di categoria.