La tavola rotonda “Reggio e il Mare: il Waterfront, una finestra aperta sul futuro della città” ha inaugurato il ciclo di iniziative che culmineranno con l’inaugurazione del nuovo Watefront di Reggio Calabria, la grande opera che si estende dal porto fino al centro cittadino e che è ormai quasi pronta per la consegna. Questa mattina, nel Centro di ricerca sulle energie rinnovabili marine dell’Università “Mediterranea”, il Sindaco Giuseppe Falcomatà e l’Assessora all’Urbanistica e alla Pianificazione sostenibile, Mariangela Cama, hanno aperto il confronto fra tecnici e massimi esperti nel campo della rigenerazione urbana.
All’incontro, collegati in video conferenza, hanno offerto spunti tematici, partendo dalle loro esperienze, Simonetta Cenci, assessore all’Urbanistica del Comune di Genova, Silvia Viviani, assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici del Comune di Livorno e Salvatore Mondello, assessore alla Pianificazione urbana ed ai programmi complessi. Con loro l’archetetto di fama internazionale Alfonso Femia, fondatore di “Atelier(s) Alfonso Femia”, Filippo Innocenti, director dello studio d’architettura Zaha Hadid, Mario Paolo Mega, presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, e Giorgio Martini, Dirigente delle attività di gestione dei Pon relativi alle Città metropolitane.
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha affermato: «Nell’idea della ricostruzione, della rigenerazione urbana e della rivoluzione della città attraverso le risorse del Recovery fund per i prossimi 30 anni, vogliamo coinvolgere le risorse del nostro territorio, come l’Università, e le nostre eccellenze rappresentate dagli architetti, dagli ingegneri e da tutti coloro i quali possano offrire una visione di futuro sulla nostra città. In questa occasione, abbiamo chiamato a raccolta le più grandi eccellenze nel campo dell’Architettura, dell’Urbanistica e della Rigenerazione urbana predisponendo un parterre di incredibile valore ed indiscutibile spessore per far capire che il Waterfront è soltanto un tassello di un puzzle più ampio che, pian piano, sta prendendo sempre più forma». Per questo, il primo cittadino ha ricordato il progetto di recupero dell’area del tempietto, il piano di riqualificazione della Piazza antistante il Laboratorio universitario e del Parco del Vento di Pellaro, il costruendo ponte di collegamento con il Parco lineare sud, le opere di riqualificazione del lungomare di Gallico e Catona e le attività di depurazione, come quelle sul torrente Caserta, per «rendere completo il rapporto fra città e mare».
L’inquilino di Palazzo San Giorgio ha poi parlato dell’Area integrata dello Stretto, rispetto alla quale «non esistono alternative» ed ha sottolineato come, in quest’ottica, rivestano un aspetto fondamentale le opportunità del Recovery fund: «I miliardi che arriveranno non saranno finanziamenti a pioggia, ma fondi che si potranno ottenere partecipando ai bandi dei Ministeri e dell’Unione Europea. Bisogna lavorare in sinergia per superare le difficoltà che hanno caratterizzato l’isolamento dei nostri territori. In questo quadro, bisogna riproporre con forza la prosecuzione dell’autostrada A2, del collegamento con la statale 106 e dell’Alta velocità e stessa cosa si deve fare nella Regione Siciliana. Sono elementi per iniziare a ragionare concretamente di conurbazione». L’assessore Mariangela Cama ha, quindi, rilanciato «la necessità di rafforzare la posizione baricentrica dello Stretto rispetto al Mediterraneo dando la giusta valenza al mare che bagna queste due sponde».
Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, Mega, ha invece rimarcato «la bontà dell’azione che vede la sua struttura impegnata al fianco dell’amministrazione comunale di Reggio fortunatamente attiva e dinamica». «Il Porto di Reggio cambierà sostanzialmente – ha spiegato – potendo contare su ingenti fonti di finanziamento ed un Piano operativo triennale che ne ridisegna spazi e funzioni tali da poter immaginare l’attività croceristica ed il miglioramento dei collegamenti con Messina».
L’intervento di Alfonso Femia, visiting professor nelle principali università italiane e internazionali, vincitore di numerosi concorsi e presente in molte riviste edite su scala planetaria, si è concentrato sulle sue esperienze di Algeri, Marsiglia e La Spezia promuovendo quanto si sta facendo a Reggio e rilanciando «l’urgenza di intervenire sullo Stretto perché è un luogo unico al mondo che può davvero rappresentare il baricentro del Mediterraneo». Tutto questo si è realizzato contando sui fondi del Pon Metro ed il dirigente delle attività di gestione delle linee di finanziamento per le Città Metropolitane, Giorgio Martini, ha spiegato che «il Waterfront è un pezzo della strategia che l’amministrazione comunale sta portando avanti». Ha così sottolineato l’importanza delle nuove risorse previste dal Next Generation Eu per «la maggior parte contemplate nel contesto “green”» e la riprogrammazione dei fondi per le Città Metropolitane, fino al 2027, che «porteranno a Reggio ulteriori 180 milioni di euro ed un supporto tecnico importante costituito da professionalità d’altissima qualità».
Ha chiuso gli interventi l’architetto Filippo Innocenti dello studio internazionale Zaha Hadid, l’archistar che ha progettato il Museo del Mare che sorgerà sulle banchine del Porto, affermando d’aver «sempre creduto nella realizzazione di un’opera ambiziosa per gli amministratori e per la città intera». Nel corso della sua relazione, Innocenti ha illustrato anche una seconda parte dell’idea immaginata dalla Hadid, ovvero la costruzione di un Centro Polifunzionale a sud del lungomare “Falcomatà”. Ne ha, dunque, illustrato i disegni parlando di «un’opera fra le più importanti tra quelle concepite dal grande architetto e designer iracheno».