Un modo nuovo di avvicinarsi alla cultura – non più sentita come qualcosa di stantio da riesumare ogni tanto – per valorizzare con le nostre risorse umane il patrimonio culturale del territorio reggino, in primis l’ antica civiltà magno greca. Un evento davvero suggestivo quello messo in scena dall’orchestra giovanile del liceo statale “Giuseppe Rechichi” di Polistena (Rc), con la declamazione-recita di diversi brani della letteratura musicale antica e moderna, come l’Odissea (nella Grecia antica, infatti, i poemi epici venivano letti ad alta voce con l’accompagnamento di un musicista) e diverse poesie di Hermann Hesse, Kavafis e Mallarmè; il reading letterario-musicale “Itaca, il Nostos” è andato in scena oggi pomeriggio a Reggio Calabria nella sede del polo culturale “Mattia Preti“, la sala-biblioteca del Consiglio Regionale della Calabria. Il reading, con la regia del prof. Enrico Tromba e la direzione artistica del maestro Francesco Maesano, ha avuto come leitmotiv e filo conduttore il tema del “viaggio”, un viaggio di ritorno (“nostos” vuol dire appunto “ritorno” in greco) inteso, pensando anche a quei calabresi che sono andati via per lavoro, come un riappropriarsi simbolico delle radici culturali. Il Rechichi (unico istituto superiore della provincia reggina ad essere dotato di un indirizzo musicale specifico) si pone come obiettivo quello di avvicinare la collettività alla cultura e alla letteratura attraverso metodi volutamente poco “ortodossi” (oltre ad avvicinare, anche così, le istituzioni stesse al cittadino) ed anche di creare una fruizione degli eventi culturali che, secondo le parole del dirigente scolastico Francesca Maria Morabito, «faciliti un percorso di sinergia tra le diverse istituzioni, una questione diventata importante dopo la nascita della Città Metropolitana. Secondo noi, le istituzioni politiche devono andare di pari passo con quelle scolastiche, in modo da non abbandonare i nostri giovani». Dello stesso avviso è stato il presidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, presente anch’egli allo spettacolo culturale: «Abbiamo recentemente deciso di aprire a tutta la cittadinanza il polo culturale “Mattia Preti” e il “Palmarium” del Palazzo regionale, indipendentemente dall’ideologia politica o da chi governerà in futuro – ha esordito – tutti i calabresi, quando lo vorranno, avranno sempre libero accesso al polo ed ai volumi in esso custoditi. Negli ultimi tempi, inoltre, abbiamo fatto molto per promuovere la cultura letteraria calabrese in Italia e nel mondo: all’ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino abbiamo presentato alcuni nuovi (e coraggiosi) editori calabresi, dedicando anche una retrospettiva intera al più grande degli scrittori calabresi del Novecento, Corrado Alvaro».
I volumi esposti al Polo Culturale
Tanto per restare in tema di libri, proprio in occasione del reading proposto ed organizzato dal “Rechichi” il polo culturale “Mattia Presti” ha deciso di esporre alcuni tra i suoi volumi più pregiati e di alto valore storico-letterario, nonché intrinsecamente legati all’iniziativa dell’istituto di Polistena: diversi libri in mostra, stampati in un arco di tempo che va dal Seicento all’Ottocento, raccontano infatti di diversi resoconti storici e geografici del Regno di Napoli e della Calabria antica (redatti da importanti viaggiatori stranieri), come l’immediato (per l’epoca) “reportage” del 1784 sui danni del disastroso sisma che aveva distrutto le città della Calabria meridionale e della Sicilia orientale appena l’anno prima, ma c’è spazio anche per un discutibile saggio sul brigantaggio meridionale stampato nel 1865 (quindi a pochissimi anni di distanza dalla spedizione dei Mille) in cui, già all’indomani dell’Unità d’Italia, si cercava di giustificare le atrocità dell’esercito piemontese, commesse sulle alture del Mezzogiorno per stanare i briganti, esponendo curiosamente quegli stessi ragionamenti “sull’uomo del Sud criminale nato” che di lì a poco sarebbero stati formulati dal Lombroso. Inoltre, sono state messe a disposizione anche diverse riproduzioni dei libri sui viaggi di Colombo e Marco Polo, nonchè dell’itinerario spirituale dantesco della “Divina Commedia“.
Ma non c’è solamente questo: il polo “Mattia Preti”, inaugurato nel 2014, conserva infatti diverse opere a carattere socio-culturale che riguardano la Calabria, con diversi testi che spaziano dalla letteratura al folklore fino alla storia della Ndrangheta; in esso sono conservati 19 testi antichi e oltre settanta opere stampate in edizioni limitate e di gran pregio. Fedele al concetto di “istituzioni più vicine al cittadino anche attraverso la cultura”, il polo culturale è aperto a tutti e offre un servizio di informazione con consulenze bibliografiche e assistenza alla consultazione di cataloghi on line nella banca dati della struttura, oltre a quella dei volumi più antichi. Infine, ricordiamo che sia l’evento del Rechichi che l’apertura pubblica del “Mattia Preti” rientrano in una più ampia campagna di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini alle attività del Consiglio Regionale, promossa dalla campagna #openPalazzo.
Alcuni momenti della manifestazione e i volumi esposti