E’ stata e rimarrà un’autentica icona di sensualità e di stile, in barba ai suoi 77 anni. Raffaella Carrà è un autentico orgoglio italiano, recentemente celebrato all’estero grazie ad una commedia musicale e ad un articolo redatto nientemeno che dal prestigioso “Guardian“.
Carrambata
Il blasonato quotidiano britannico ha recentemente dedicato un pezzo alla star televisiva e musicale, performer di canzoni di successo globale come “Tuca Tuca” e “A far l’amore comincia tu” (remixata da Bob Sinclair ed inserita come soundtrack nella pellicola Premio Oscar “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino). Il “Guardian” ha speso parole significative per la Carrà, definendola “La pop star italiana che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso – e ponendola in un parallelo storico con un quartetto europeo famosissimo a partire dagli anni Settanta – quando la Svezia aveva gli ABBA, l’Italia aveva Raffaella Carrà che vendeva milioni di dischi in tutta Europa”. Un vero e proprio riconoscimento per il caschetto d’oro più amato dagli italiani, il cui merito secondo il “Guardian” è stato quello di aver “rivoluzionato l’entertainment italiano e aver dato alle donne la possibilità di prendere l’iniziativa in camera da letto“. Ma non solo: con i suoi brani Raffaella Carrà ha anche sdoganato la delicata tematica (ai tempi del suo esordio e del suo successo) dell’omosessualità e scandalizzato l’opinione pubblica (e cattolica) italiana con le sue danze sensuali e provocatorie. La star ultrasettantenne è, insomma, vista come vera e propria icona della “rivoluzione sessuale femminile“: un importante merito riconosciuto dal giornale che ha colpito e lusingato Raffaella Carrà.
“Stavolta la carrambata l’hanno fatta a me!” ha dichiarato entusiasticamente la regina del “Tuca Tuca”, la cui vita e le cui canzoni hanno ispirato l’uruguayano Nacho Alvarez, che firma il suo esordio alla regia cinematografica con la commedia “Explota Explota“: altro parallelo, questo, con gli svedesi ABBA, i cui successi sono stati il perno del musical su pellicola “Mamma mia!” con Meryl Streep. Co-produzione tra Spagna ed Italia, la pellicola vede protagonista Maria (Ingrid García-Jonsson), che sogna di fare parte del corpo di ballo del più importante show televisivo iberico. La pellicola è ambientata, ovviamente, negli anni Settanta; Maria, così come la “nostra” Raffaella, mostrerà un talento innato ed una resilienza senza precedenti, affrontando moralismi e censure tipiche del periodo.