Ai microfoni di A Punta di Penna, Annamaria Franco, nipote del leader della Rivolta di Reggio Ciccio e sorella del politico e sindacalista Antonio, esprime il suo pensiero sulle appena avvenute elezioni amministrative di Reggio Calabria e sul futuro ballottaggio dell’imminente ottobre.
Suo fratello Antonio come avrebbe commentato questo primo giro di elezioni?
Mi mancano Antonio e la sua lucida analisi politica dopo un’attenta lettura dei dati e una minuziosa disamina dei voti, sezione per sezione. Per lui, era come se i numeri parlassero e svelassero segreti ignoti ai più. Io non possiedo alcuna delle sue capacità, ma respiro politica fin dai primi istanti di vita.
E che idea s’è fatta?
Dal mio punto di vista, la situazione venutasi a creare oggi è assolutamente chiara. La gente è chiamata ad andare nuovamente a votare, magari con uno stato d’animo disilluso; chiunque abbia sostenuto il sindaco uscente oppure il candidato espressione del centro destra, vivrà questa situazione come una sconfitta.
In che senso?
E’ importante fermarsi un secondo a riflettere: la scelta non sarà tra Reggio Calabria e Milano. E’ comodo spostare l’attenzione su questo aspetto. La scelta dovrà necessariamente passare dal sentimento di amore verso questa Città: abbiamo un Sindaco che si presenta ai reggini con i consensi elettorali, che lo consacrarono vincitore nelle elezioni del 2014, ridotti di un quarto e che ci offre la possibilità di esprimere un giudizio sull’operato in relazione a ciò che ha o non ha fatto, alle reti sociali che ha o non ha costruito, alle opere che ha o non ha realizzato. E, di fronte a lui, c’è un candidato che chiede…di essere messo alla prova.
Un candidato che, però, negli ultimi quarant’anni è stato lontano dalla sua terra d’origine…
Beh, mia figlia ha studiato in Inghilterra ed è andata via da questa Città a diciotto anni. Era ed è orgogliosamente calabrese. Se fra trent’anni, dopo aver servito altre Città, dovesse decidere di adoperarsi per contribuire alla crescita del suo luogo natio, solo perché le condizioni socio-economiche della sua terra l’hanno portata lontano (e solo per questo) non sarebbe più calabrese?
In conclusione, lei chi consiglierebbe di votare al prossimo ballottaggio di ottobre?
Offenderei l’intelligenza dei miei concittadini invitando a schierarsi per il candidato per il quale io mi schiererei. Ma, da persona che ama Reggio Calabria e che nutre verso di essa lo stesso sentimento materno e protettivo che nutre verso sua figlia, invito tutti, questo sì, a non disertare le urne, a prendersi il tempo per riflettere con grande serietà; come fa con le cose di importanza vitale. E’ vitale, oggi, votare bene e regalare la nostra fiducia a chi potrà costruire insieme a noi un futuro più luminoso per i nostri figli e per la nostra terra.