Se n’è andato stroncato da un tumore che lo affliggeva dal 2011, suo “compagno di ventura” assieme ad una grave malattia autoimmune che lo avevano entrambi segnato pesantemente nel corpo, ma non nell’anima. Ci ha lasciati troppo presto, ad appena 48 anni, il Maestro Ezio Bosso, un musicista a tutto tondo capace di commuoverci non soltanto con il suo straordinario talento, ma anche con la sua indomita resilienza, la capacità di sfruttare al massimo anche le sue debolezze fisiche alla ricerca dell’autentica bellezza da offrire a tutti i fruitori di musica, quella con la “M” maiuscola.
Le ultime parole social
Bosso è spirato presso la sua abitazione a Bologna, circondato dagli affetti più cari che ora chiedono riservatezza ed invitano i fan del Maestro a ricordarlo e a tributarlo dando seguito proprio alle sue volontà: “Amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all’ultimo“. Nato a Torino nel 1971, Bosso si avvicina alla musica classica in tenera età. Al compimento dei 16 anni si trasferisce in Francia, dove comincia a dare forma al suo sogno: vivere di musica. L’incontro che segnerà la svolta per Ezio sarà quello con Ludwig Streicher, contrabbassista dei Wiener Philharmonic, che percepisce immediatamente il suo talento. Dopo gli studi musicali, il successo ed una sfavillante carriera prima come contrabassista poi come pianista e direttore d’orchestra, e che resterà sfavillante anche durante il suo periodo più buio, in quel maledetto 2011 quando, dopo l’intervento per asportare un tumore al cervello, gli viene diagnosticata anche una patologia neurodegenerativa. “Ho una malattia, non sono malato – ripeteva spesso il Maestro, aggiungendo anche che – La disabilità è negli occhi di chi guarda, perché il talento è talento e le persone sono persone, con le ruote o senza“.
Nel 2019, l’addio al pianoforte: le sue mani non riuscivano più a suonare lo strumento. Nelle ultime giornate scandite dalla quarantena forzata a causa dell’epidemia da Covid-19, il pensiero del musicista volgeva sempre ai suoi colleghi d’orchestra, che egli riteneva come figli e fratelli, dei quali sentiva la mancanza in maniera spasmodica e per le cui sorti lavorative era in continua apprensione.
La clausura in quel di Bologna aveva però ispirato Bosso, che ai propri profili social aveva affidato il suo pensiero sotto forma di componimento. “Io li conosco i domani che non arrivano mai/ Conosco la stanza stretta/ E la luce che manca da cercare dentro/ Io li conosco i giorni che passano uguali/ Fatti di sonno e dolore e sonno per dimenticare il dolore/ Conosco la paura di quei domani lontani/ Che sembra il binocolo non basti/ Ma questi giorni sono quelli per ricordare/ Le cose belle fatte/ Le fortune vissute/ I sorrisi scambiati che valgono baci e abbracci/ Questi sono i giorni per ricordare/ Per correggere e giocare/ Si, giocare a immaginare domani/ Perché il domani quello col sole vero arriva/ E dovremo immaginarlo migliore/ Per costruirlo/ Perché domani non dovremo ricostruire/ Ma costruire e costruendo sognare/ Perché rinascere vuole dire costruire/ Insieme uno per uno/ Adesso però state a casa pensando a domani/ E costruire è bellissimo/ Il gioco più bello/ Cominciamo…“
Cordoglio social
Un domani da ricostruire più forte e speranzoso di prima, al quale purtroppo Ezio Bosso non potrà prendere parte fisicamente. La sua eredità artistica ed umana, però, quella non svanirà mai e resterà intatta nei ricordi – social e non solo – di chi gli voleva bene.
Tra questi, un posto d’onore lo occupa Alba Parietti, che conosceva bene Bosso e con il quale, secondo la stampa, era intercorso un flirt. “Ciao Ezio, ma questo non lo posso accettare… troppo triste pensare che non ci sei più. Non riesco ad accettare, non l’ho mai accettato e non lo accetterò mai. Mi hai voluto proteggere dal dolore, con tutta la tua forza e in questo sei stato ingiusto e meraviglioso“. Alle parole della Parietti fanno eco quelle della cantante Giorgia, che parla di Bosso come di “Un grande maestro di musica e di vita“, e quelle di Alessandro Gassman: “Voglio immaginare che un’anima bella come quella di Ezio Bosso possa ora danzare nella sua musica. Grazie“.
Dallo spettacolo alla politica, numerose sono state le manifestazioni di cordoglio e di vicinanza alla famiglia di Enzo Bosso che hanno letteralmente invaso i principali social network. “Ci lascia Ezio Bosso, un artista che ci ha fatto emozionare e riflettere. La sua musica e il suo sorriso ci accompagneranno per sempre“, ha scritto Nicola Zingaretti. Alle sue parole si aggiungono quelle del Sindaco di Roma Virginia Raggi: “Profondo dolore per la morte del maestro Ezio Bosso. Un onore conferirgli cittadinanza onoraria e averlo sul palco del Teatro dell’Opera per le celebrazioni dei 150 anni di Roma Capitale“. Ricordo toccante quello di Giovanni Toti: “La sua “Following a bird” mi aveva commosso a Sanremo 2016. E non dimentico le sue parole che oggi assumono un valore ancora più importante: «Ricordatevi sempre che la musica come la vita si può fare solo in un modo: insieme». Ciao maestro“.
Il Ministro Dario Franceschini affida ad una nota il suo cordoglio per la scomparsa del Maestro Bosso: “Un uomo profondo e generoso, un artista esplosivo capace di trasmettere la gioia di suonare e la passione per la musica. Sono molto addolorato per la scomparsa di Ezio Bosso, è un triste giorno per la cultura italiana che perde un grande interprete e compositore, un uomo straordinario che ha fatto della sua vita un messaggio di speranza e di forza“. Non poteva, infine, mancare un personalissimo ricordo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Sono rimasto molto colpito dalla prematura scomparsa del maestro Ezio Bosso. Desidero ricordarne l’estro e la passione intensa che metteva nella musica, missione della sua vita, e la sua indomabile carica umana“.