Reggina-Licata 1-0
Marcatore: 16’pt Dall’Oglio.
Reggina (4-3-3): Lazar; Vesprini (22’pt Forciniti), Girasole, Bonacchi, Cham (22’st Perri); Dall’Oglio (32’st Renelus), Salandria, Barillà (15’st Porcino); Provazza, Barranco (15’st Adejo), Ragusa. All.: Pergolizzi (a d. Martinez, Urso, Laaribi, Curiale).
Licata (3-5-2): Rossi 6; Pertosa 6, Calaiò 6.5, Ferrigno 6 (21’st Furina 5); D’Antona 6, Maimone 6.5 (47’st Pino), Marcellino 6.5 (36’st Saito 5), Giannone 6 (36’st Iuliano), Lanza 6; Bonanno 6.5, Minacori 6. All.:Romano 6.
Arb. Cortese (Jordan-Giannetti) 6.5.
Note: spettatori 3mila. Rec. 1,5.
In questo momento forse non è il caso di andare troppo per il sottile. Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Con qualche patema di troppo per non essere stata la squadra amaranto capace di sfruttare le occasioni per chiudere la partita nel primo tempo e di ripartire nella ripresa, dando così la possibilità al Licata di rendersi pericoloso. Una deviazione della barriera su una punizione calciata da Dall’Oglio al quarto d’ora si è rivelata alla fine l’evento decisivo. Già nei primi minuti la Reggina ha avuto due colossali occasioni per segnare, e quindi il gol del vantaggio è sembrata una logica conseguenza, nonché ulteriormente legittimata dall’atteggiamento propositivo sino all’intervallo.
Di tutt’altro tenore quanto accaduto al rientro dagli spogliatoi. Gli amaranto non hanno più avuto la forza di ripartire, il tourbillon di sostituzioni non ha prodotto il risultato auspicato dal tecnico, il Licata ha regolarmente stazionato a ridosso dell’area di rigore, ed è salito in cattedra Lazar, il portierino moldavo che con due interventi ha salvato il risultato, e consentito alla Reggina di rosicchiare punti a chi è in vetta che, a dispetto di chi ritiene il contrario, non è irresistibile.
Le pagelle
Lazar 7: due interventi decisivi, uno d’istinto più che miracoloso e l’altro sul fischio finale sulla punizione all’incrocio di Bonanno. Ma ha pure dimostrato sicurezza sulle palle alte e solo una piccola indecisione su un’altra punizione del solito Bonanno
Vesprini SV: ha partecipato alla fase migliore della squadra prima di essere costretto ad uscire
Forciniti 6.5: grinta e corsa, nonostante sia stato costretto a giostrare in una zona per lui non consona
Girasole 6: ha cercato ripetutamente la rete di testa e si è immolato ad impedire che il pallone arrivasse in porta
Bonacchi 6: come i compagni di reparto ha un po’ sofferto la pressione avversaria nella ripresa
Cham 6.5: per lungo tempo padrone della fascia, finché non è uscito per una sistemazione tattica che non ha avuto gli esiti auspicati
Perri 5.5: aveva l’incarico, mal riuscito, di portare il pallone lontano dall’area
Dall’Oglio 5.5: il tiro da cui è scaturita la deviazione decisiva per il gol è stata la cosa più significativa di una partita che l’ha visto in campo affaticato almeno mezz’ora in più del dovuto
Renelus 5.5: troppo isolato per avere molte opportunità per le sue sgroppate
Salandria 6.5: buona prestazione, baluardo a difesa dell’area nella fase finale, pur se con qualche difficoltà
Barillà 6: non era nelle migliori condizioni, ma la sua presenza in mezzo al campo si avvertiva
Porcino 5: appena entrato ha stazionato a destra, poi si è spostato a sinistra per poi sparire del tutto. Era proprio il caso di inserirlo?
Provazza 5: qualche tentativo di spunto e un gol mangiato all’inizio a porta vuota, indirizzando il pallone giusto dove c’era l’unico avversario sulla linea
Barranco 5: sprecata una favorevole occasione subito dopo il fischio iniziale; si è visto poco o nulla, non ha contribuito neppure alla manovra. Buona parte del pubblico non ha gradito la sostituzione, che ci è sembrata inevitabile
Adejo 6: entrato per sistemare le cose dietro, ma la pressione del Licata ha creato lo stesso qualche apprensione, anzi troppa
Ragusa 6: tocchetti, ma pure cose pregevoli, con troppa discontinuità. Con una maggiore predisposizione al sacrificio sarebbe più che determinante.
Pergolizzi 6: ha stravolto la squadra seguendo un suo rispettabile criterio, quello di sistemare l’assetto difensivo per poi ripartire. Ma in mezzo sono mancate le forze ed il compito è stato demandato ai due under con esiti poco brillanti. Forse sarebbe stato opportuno sostituire Dall’Oglio, ma molto prima, con Laaribi.