Riceviamo e pubblichiamo:
“Nel luglio 1970, al grido di “Boia chi molla!“, scendevamo nelle strade della nostra Reggio, alla quale stavano negando l’assegnazione del capoluogo (penultima sommossa popolare in uno Stato democratico occidentale). Ce l’hanno fatta pagare cara e abbiamo dovuto aspettare circa vent’anni per poter, grazie ad un sindaco di sinistra, risollevare la testa con la cosiddetta “Primavera reggina“.
Oggi, la politica attuale, con l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, sta cancellando lo spirito e l’orgoglio per cui allora abbiamo combattuto.
Toni 53″