“Klaus Davi uomo di merda”. Tornano le scritte minacciose contro il giornalista italo-svizzero a Reggio Calabria e questa volta con messaggi diretti e inequivocabili nei quali il massmediologo viene paragonato agli “infami” a cui augurare la “morte”.
Un inquietante graffito è apparso nei giorni scorsi sulle mura che circoscrivono la rotonda della zona nord di Reggio Calabria, un luogo particolarmente trafficato, situato proprio all’imbocco dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e percorso da migliaia di veicoli ogni giorno, precisamente la ben nota rotonda di Gallico.
Gli ignoti autori hanno modificato un precedente murales risalente a oltre un anno fa che riportava la frase evocativa “Klaus Davi Uomo di Pace” (un soprannome attribuito al defunto boss Giovanni Tegano) coprendo la parola “pace” con un manifesto che pubblicizza un evento riferito alla passione di Cristo previsto il 7 aprile, poster che è stato affisso sopra al messaggio che conteneva in origine la parola “pace” sostituita con il sostantivo “merda”. Probabilmente la stessa mano ha aggiunto accanto alla scritta una sorta di commento dal significato inequivocabile: “morite infami!”.
Si tratta solo dell’ultimo episodio di questo genere che vede come obiettivo il giornalista, che da anni realizza inchieste riguardanti le famiglie di ‘Ndrangheta più potenti e blasonate. Qualche mese fa nel rione Archi proprio di fronte alla Chiesa del quartiere comparve la scritta “Klaus Davi cornuto” a tutt’oggi ben visibile. Fece seguito, qualche tempo dopo, un’altra scritta vergata con spray color verde questa volta in Contrada Zambaldo (rione Bocale) spruzzata sul cancello della villa del boss Vincenzo Barreca, assassinato nel 2002, che recitava “qui c’è l’ufficio di Klaus Davi“.
Laconico il commento di Klaus Davi: «Lo Stato ha abbandonato queste terre e così questa gente alza la voce. Ma andremo avanti con il nostro lavoro».