Gli amaranto tornano a ricalcare il manto erboso del Granillo dopo sette giorni e l’intenzione è quella di far dimenticare in fretta la sconfitta rimediata con la Spal. Obiettivo raggiunto, ma dopo novanta minuti intensi e carichi di emozioni, in cui la Reggina si sblocca in casa conquistando un successo che mancava dallo scorso 7 Novembre, quando fu segnato anche quel giorno un 2-1 (coincidenza) ai danni del Genoa.
La gara lascia in eredità una prestazione decorosa dal punto di vista del gioco: numerose occasioni create e non sfruttate e l’iniziale svantaggio accusato da calcio da fermo, con la speranza che questi ultimi due aspetti vengano limati col tempo.
Subito in campo dal primo minuto il nuovo acquisto tra i pali Nikita Contini. Sull’out destro torna disponibile Pierozzi dopo aver scontato il turno di squalifica. Tra gli undici si vede (eccome!) regolarmente anche Canotto, nonostante il problema alla caviglia accusato in settimana, e Gori, stante l’assenza di Ménez appiedato dal Giudice sportivo per una giornata.
La Ternana di Andreazzoli si sistema con un 3-4-1-2, il cui terminale offensivo è composto da Pettinari e Faletti. Squadra falcidiata da otto indisponibilità: Capuano, Defendi, Ghiringhelli, Donnarumma, Moro e Onesti (infortunati); Favilli e Partipilo (squalificati).
Nel primo scorcio di gara, la Reggina preferisce attaccare sfruttando maggiormente la fascia sinistra e, non a caso, le prime occasioni da rete capitano sui piedi di Rivas a cui, e per due volte, Iannarilli sa opporsi di piede con sfera deviata in corner, e poi chiudendo lo specchio della porta con il corpo. La formazione umbra non rimane spettatrice e al 18′ la combinazione Palumbo-Corrado mette Faletti nelle condizioni di calciare chiamando all’intervento sicuro Contini, che si presenta così davanti ai suoi nuovi tifosi.
Col trascorrere dei minuti, match che si fa apprezzare grazie all’intenzione dei ventidue in campo di volersi giocare la sfida a viso aperto. Ma non solo, perché sembra di assistere ad un film già visto in più di un’occasione. Gli undici di Pippo Inzaghi si rendono pericolosi in altre situazioni – Rivas conferma la sua poca confidenza sotto porta calciando debolmente e Mayer, oggi in posizione di play, impegna dalla distanza l’estremo difensore ospite. Il tempo di consentire a Contini di neutralizzare un’insidiosa punizione, con tanto di coccodrillo senza effetto, che la scarsa capacità realizzativa viene punita da Pettinari, abile di testa a siglare l’1-0 (36′). L’andamento della gara e lo svantaggio scaturito da corner fanno ritornare gli spettri della gara contro la Spal. Le fere avrebbero avuto, immediatamente, la grande chance del raddoppio – Contini ipnotizza col piede ancora Pettinari, ed ecco consacrarsi la regola non scritta, ma spietata < gol fallito, gol subito>. Azione determinata degli amaranto che prima colpiscono il palo con Canotto, a seguire l’evolversi dell’azione consente a Fabbian di insaccare, da posizione ravvicinata sfruttando la sponda di Gori.
L’impatto sul secondo tempo è quello di voler conquistare l’intera posta in palio e lo si evince dal sinistro di Gori dopo 180 secondi. Gol del vantaggio che arriva a metà ripresa, ma un’attenta rivalutazione dell’azione all’On Field Review sull’iniziale posizione di Canotto e la deviazione di Mantovani, azzera la felicità del pubblico che, però, può esultare senza ripensamenti quando Fabbian, sempre al posto giusto e al momento giusto, mette dentro dopo la respinta di Iannarilli fissando il definitivo 2-1. Per il giovane centrocampista scuola Inter settimo centro stagionale e palma di miglior marcatore amaranto.