Giovanni Fabbian

La Reggina continua a disfare in casa quanto di buono riesce a fare in trasferta. E’ la quinta volta che accade nelle ultime sei esibizioni al Granillo, ma stavolta al cospetto di una Spal rimaneggiata, che si è semplicemente difesa con ordine tenendo palla il più possibile e cercando ogni strategia per far trascorrere il tempo.
Gli amaranto confermano le difficoltà ad imporre il loro gioco quando non riescono a passare in vantaggio, così come nella necessità di recuperare il risultato.
Dopo un primo tempo non particolarmente brillante, con iniziative nate da recupero palla piuttosto che con azioni impostate, già ad inizio ripresa si è capito che la falsariga è la stessa, anzi gli ospiti hanno pure cercato di essere un po’ intraprendenti, più per inerzia che per convinzione. Era evidente la necessità di cambiare qualcosa nell’atteggiamento della squadra amaranto, ma l’unico segnale arrivato dalla panchina è stato l’inserimento di Canotto al posto di Ricci. Poca roba, ma che stava diventando decisiva perché, poco dopo, il rossanese si è conquistato un rigore cancellato dal var.
Appena pochi minuti per passare dal possibile vantaggio a subire la rete decisiva con la deviazione di Gagliolo su calcio d’angolo. E’ stata necessaria un’ulteriore decina di minuti perché cambiasse qualcosa nello schieramento reggino, con l’esordio al Granillo di Santander e l’ingresso di Cicerelli al posto del debuttante Bouah. Negli ultimissimi minuti, la mossa della disperazione con due attaccanti di ruolo, dentro pure Gori, e Menez.
Troppo tardi. Alla fine sono tante le occasioni avute per raggiungere il pareggio, concentrate soprattutto nel confuso forcing finale, col portiere ospite assurto a migliore in campo grazie soprattutto a quattro decisivi interventi su colpi di testa di Fabbian, Canotto, Santander e, nel recupero, con un pallone di Loiacono cacciato dalla linea dall’ex Dalle Mura.

Le pagelle

Colombi 6: due parate iniziali, giusto per timbrare il cartellino
Bouah 6: un esordio senza infamia e senza lode, nonostante dalle sue parti giostrasse Maistro, il più intraprendente degli spallini
Cicerelli sv: ha partecipato al forcing finale
Camporese 6: nessun problema a controllare l’attaccante avversario
Loiacono sv: per pochi centimetri, il giovane compagno di reparto della scorsa stagione gli ha negato la gioia del gol
Gagliolo 5,5: piuttosto impreciso e talvolta in difficoltà, pure sfortunato nell’autogol
Di Chiara 5,5: tanti traversoni in area
Fabbian 6: l’amaranto più offensivo
Santander sv: finalmente ha calcato l’erba del Granillo
Majer 5: trascinatore di pallone, stavolta in modo particolarmente approssimativo
Hernani 5: difficile pensare che potesse sbagliare così tanto
Ricci 5: non possono dipendere da lui le sorti della squadra, però quando ci prova c’è sempre un piede avversario ad impedirglielo
Canotto 6: il suo ingresso ha portato un po’ di vivacità, e pure qualche pericolo per la porta avversaria
Menez: suo l’unico tiro in porta di piede (!), deviato in angolo da Alfonso. Per l’inutile ammonizione per un fallo di frustrazione salterà la prossima, costringendo Inzaghi a schierare un attaccante dall’inizio per la seconda volta…
Rivas 5: con l’ennesimo ghirigoro ha mortificato la potenziale migliore occasione del primo tempo
Gori sv: dieci minuti in campo, recupero compreso
Inzaghi 5: “Mi sembrava che avessimo in mano la partita” ha dichiarato. Così abbiamo capito, perché ci sono voluti ottanta minuti per cambiare l’atteggiamento e la disposizione della squadra. Ma era l’unico a cui sembrava…