La proprietà della Reggina, rappresentata da Felice Saladini, ha rilasciato un’interessante intervista a Calcio&Finanza, sito specializzato nell’analisi degli aspetti economici e gestionali del mondo calcistico.
Numerose le tematiche disquisite, partendo dalla nuova immagine da dare alla società e passando poi alla digitalizzazione del club, nonché all’importanza della sostenibilità. Un rilevante obiettivo è stato raggiunto in settimana: “La nostra gestione si è fatta carico di oltre 20 milioni di debiti pregressi per evitare di mettere in difficoltà fornitori e lavoratori che non percepivano compensi già da tempo” ha spiegato Saladini.
Un piano che ha avuto il suo incipit al momento del cambio di proprietà “dopo aver salvato la società, la quale si trovava sull’orlo del fallimento a causa di una malsana gestione protrattasi per anni” e, ciò, con l’obiettivo primario di “metterla in sicurezza dopo la situazione disastrosa che abbiamo trovato. Un percorso che si è concluso mercoledì, quando è stato depositato presso il Tribunale di Reggio Calabria il ricorso per l’accordo di ristrutturazione del debito relativo alle stagioni precedenti” ha proseguito il patron del club.
Il numero uno amaranto, nonché fondatore ed amministratore delegato del Gruppo MeglioQuesto S.P.A.(quotato in Borsa), vuole rimarcare una linea di discontinuità con la gestione precedente al fine di proporre una nuova immagine della Reggina fondata su “trasparenza, responsabilità, etica e tutto questo deve consentirci di voltare completamente pagina. Stiamo seguendo le procedure che si applicano in questi casi per chiudere definitivamente col passato e concentrare le nostre risorse sullo sviluppo futuro”.
L’obiettivo è porsi anche come “simbolo della rinascita di un territorio”, continua Saladini, partendo da alcuni temi molto cari al patron del club, in particolare quello della digitalizzazione. “Un club deve assolutamente guardare avanti, perché attraverso la digitalizzazione si possono mettere a disposizione della struttura sportiva e della società strumenti di analisi e di gestione digitale, con cui valorizzare al meglio le risorse umane e sportive del club”.
L’importanza della digitalizzazione segue di pari passo anche la centralità delle strutture come centro sportivo e stadio, di fondamentale importanza per il raggiungimento di risultati sia sportivi che economici nell’era moderna del gioco del calcio “a partire dal manto erboso su cui abbiamo lavorato per renderlo decente ed utilizzabile. Ma in generale, stiamo dialogando con le istituzioni del nostro territorio per lavorare sulle infrastrutture”.
Infine, Saladini ha affrontato il tema della sostenibilità dimostrandosi in perfetta sintonia con Mauro Balata, Presidente LNPB, “che continua a lottare per la sostenibilità di tutta la categoria. È chiaro che il calcio italiano vada riformato e reso sostenibile, le leghe e le federazioni stanno lavorando su questo. E bisogna partire anche dalle attività che si possono mettere in campo concretamente subito, come digitalizzazione, per strutture e territori. È da qui che il calcio italiano deve ripartire”.