Uno: il suo inseparabile numero di maglia. Venticinque gli anni di “professionismo”, di cui cinque quelli indimenticabili trascorsi a Reggio Calabria. Tante squadre di razza come Sampdoria, Perugia, Prato, Reggina, Foggia, Ternana, Città di Castello, Carrarese, Brescia, Pisa, Albinoleffe e Montichiari.
Parliamo con l’ex portiere amaranto Mauro Rosin: “Ho smesso tardi (a 43 anni) ma oggi non mi riconosco in questo calcio moderno, che definirei effimero– racconta – I ragazzi fanno fatica a sudare. Io ero persino geloso dei miei attrezzi “da lavoro”: guanti, scarpette, persino l’odore dello spogliatoio, che tutti insieme non vedevamo l’ora di raggiungere per l’allenamento, c’era simbiosi. Ora tutto e’ cambiato – afferma quasi arrabbiato – e molte cose in peggio”.
È un fiume in piena: “Sono tempi diversi dai miei, quando l’odore dello spogliatoio era uno stimolo. Sudavamo la maglia e ci sentivamo appagati al termine della giornata. Ho girato diverse città, tanti campi in 25 anni e ne ho viste tante di questo mondo”. Basta un capitolo della sua carriera, una parola, per fare tornare il sorriso a Mauro. Reggio e la Reggina? “Una parte importante della mia carriera. Sono stato a Reggio per l’ultima rimpatriata qualche anno fa, è stato bellissimo. Più passano gli anni, più ti rendi conto di ciò che hai fatto. Reggio è stata un capitolo importante, non è una frase fatta, ma la verità – afferma orgoglioso – Oggi non mi ritrovo dove comanda il Dio denaro: ragazzi che non giocano tre partite, staccano la spina senza lottare, l’unica cosa che fanno è chiamare il procuratore”. La Reggina oggi? “All’inizio di stagione era un cantiere aperto, poi in fretta si è strutturata bene; merita la sua posizione in classifica e non vedo grandi squadre attrezzate, anche se è ancora lungo il cammino della B. A breve, credo che andrò a Brescia e vedremo di portar fortuna”. Conclude la nostra chiacchierata svelandoci un sogno: “Tornare a Reggio e poter contribuire a portare lavoro e gloria, in una città dove tifosi unici stanno dimostrando di voler tornare presto dove meritano”. Chissà… Vola Mauro, Reggio ti ricorderà sempre con orgoglio: fortunatamente, nel mondo dei sogni i denari non valgono.