La Reggina, con una prova di autorevolezza e determinazione, batte il Genoa 2-1 grazie alla rete di Canotto e il rigore trasformato da Hernani, con in mezzo il momentaneo pari firmato da Aramu.
Con questo successo, l’undici di Inzaghi raggiunge al secondo posto proprio i rossoblù, riassaporando dopo un mese il gusto dei tre punti (l’ultima volta è stata infatti con il 3-0 al Cosenza). Brava la formazione amaranto a portarsi in vantaggio prima e resistere dopo allo sterile forcing finale della squadra di Blessin, oltre a saper disinnescare i punti di forza degli avversari obbligando Coda & company a vivere novanta minuti in ombra.
Luci al Granillo, e non solo perché si gioca sotto i riflettori, per l’affascinante sfida tra Reggina e Genoa, che mancava dal livello di cadetteria da ben vent’anni, nel posticipo del monday-night valido per la dodicesima giornata del girone di andata. Filippo Inzaghi manda in campo la solita formazione con l’unica novità rappresentata da Giraudo al posto dell’onnipresente Di Chiara, in controtendenza con le diverse modifiche annunciate dal tecnico in sede di conferenza stampa pre-gara.
Tridente offensivo con Canotto-Ménez-Rivas. Anche per Alexander Blessin nessuna sorpresa nell’undici iniziale. In porta c’è Semper, preferito a Martinez (problema alla spalla); scelte obbligate a centrocampo, con la coppia Frendrup-Strootman, causa la squalifica di Badelj, mentre alle spalle di Coda nella linea a 3 del 4-2-3-1 si aggirano Jagiello, Aramu e Gudmundsson.
L’avvio della Reggina è deciso, mentre gli ospiti prediligono riversare il raggio d’azione sull’out sinistro con Gudmundsson, protagonista di diversi traversoni sui quali Ravaglia si destreggia egregiamente in comode uscite. Gli amaranto sbloccano la gara al 15′, quando Canotto aggancia alla perfezione un bel lancio di Majer, si districa bene al limite e batte Semper con un mancino rasoterra imprendibile. Il pari dei Grifoni giunge dopo circa venti minuti con una bella azione di Sabelli, alla prima vera incursione della serata, rientra dalla destra e cross morbido in area per Aramu che, da pochi passi, batte Ravaglia con una precisa incornata. Padroni di casa che potrebbero ritrovarsi di nuovo in vantaggio tre minuti dopo con il penalty concesso dal direttore di gara, Sig. Maresca di Napoli, per fallo di Bani che interrompe bruscamente uno slalom ubriacante di Rivas, bravo a scansare come birilli i due difensori.
Trascorsi due minuti di Var review necessari per confermare l’intensità della trattenuta, sul dischetto si presenta Ménez che calcia la sfera centralmente trovando la risposta di un attento Semper, rimasto in piedi sino all’ultimo. Non succede più nulla in un primo tempo intenso ed a tratti spettacolare.
La seconda frazione di gioco si apre con ritmi alti impressi dai ventidue in campo. Al 52′ una deviazione di mano ad opera di Czyborra su traversone di Canotto viene punita con il secondo tiro dagli undici metri. Stavolta è Hernani ad incaricarsi dell’esecuzione, finalmente perfetta. Sfera da una parte e portiere dall’altra per il nuovo vantaggio dei padroni di casa. Nella girandola di cambi, è Yalcin con maggior convinzione a procurarsi potenziali occasioni da rete. Fino al triplice fischio, il Genoa è tutto proteso in avanti attaccando a testa bassa alla ricerca spasmodica del pari, ma la Reggina chiude ottimamente ogni spazio ed alla fine può esultare sotto la curva che ha splendidamente illuminato la notte del Granillo.