Circuivano anziani soli, oppure uomini più giovani in cerca di relazioni extraconiugali, per poi truffarli e sottrargli gradualmente somme di denaro sempre più ingenti: è quanto hanno appurato la Procura della Repubblica di Locri e i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, che questa mattina hanno fatto scattare l’operazione “Transilvania” (così denominata perché proprio in quella regione arrivava a destinazione buona parte dei flussi finanziari illeciti) arrestando 16 persone (15 di nazionalità rumena e 1 italiana) e denunciando a vario titolo altri 59 soggetti. Tutti gli arrestati e gli indagati facevano parte di una vera e propria associazione a delinquere internazionale con base operativa in Italia e ramificazioni anche in altri paesi dell’Ue; devono rispondere dei reati di circonvenzione d’incapace, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, rapina ed estorsione.
I protagonisti e le vittime
Le indagini erano partite nel 2018 ed avevano portato alla scoperta di una vera e propria organizzazione, facente capo ad una coppia di coniugi residenti a Bistriţa-Năsăud (Romania), che si avvaleva di giovani e spregiudicate ragazze per raggirare ed estorcere denaro a diversi uomini, soprattutto vedovi e soli, facendosi consegnare somme che potevano andare dai mille euro o persino, come appurato in un’occasione, al versamento di ben 20.000 euro all’estero tramite il sistema “Money Transfer“; ma si ricorreva anche alla consegna di contanti (quindi non rintracciabili) direttamente alle giovani. “Le vittime erano in larga maggioranza uomini anziani soli, vulnerabili ed in situazioni di difficoltà – ha precisato Massimiliano Pesa, comandante del gruppo di Locri, alla conferenza stampa presso il Comando provinciale dell’Arma – che addirittura si vergognavano di denunciare; stiamo parlando di vedovi senza più neanche un amico o un parente in vita, con i figli spesso emigrati, e quindi alla disperata ricerca non solo di una relazione, ma anche di una semplice amicizia pur di combattere la solitudine, con quest’ultima aumentata ancora di più durante la pandemia di Covid. Ma abbiamo riscontrato anche casi in cui le vittime erano uomini più giovani, sposati, che intraprendevano relazioni extraconiugali con le ragazze e poi si ritrovavano ricattati. Comunque, tutte le vittime hanno sperperato gli stipendi o i risparmi di una vita sotto la minaccia di rivelare ai loro parenti la relazione clandestina.
L’operazione condotta dai carabinieri è anche il frutto di una stretta collaborazione internazionale tra le forze dell’ordine italiane, l’Europol e le polizie di Romania, Germania e Olanda, dove sono stati rintracciati 13 dei 16 arrestati: come affermato prima, il vertice dell’organizzazione criminale era in Transilvania mentre la base operativa in Italia, precisamente tra la Ionica e la Locride, con articolazioni anche a Siderno, Rosarno, Bovalino, Reggio Calabria e Milazzo (ME). Tra gli arrestati c’è anche un soggetto italiano, residente a Bova Marina, che avrebbe aiutato l’organizzazione nelle operazioni di riciclaggio.
Il modus operandi
Il modus operandi delle giovani adescatrici era sempre quello riscontrato anche in altre indagini similari: le donne avvicinavano le vittime con una scusa qualsiasi, ne carpivano la fiducia incrementando successivamente la confidenza e le frequentazioni, finché non iniziavano a chiedere soldi millantando le solite storielle (ma purtroppo sempre efficaci) di problemi di salute, economici o familiari. Ma non solo: alcune delle vittime erano state addirittura convinte a recarsi in Romania per acquistare immobili per conto dei truffatori, subendo un danno economico considerevole. E se la vittima cominciava a sospettare qualcosa e magari a ribellarsi, non cambiava nulla; anzi, le insistenze e le pressioni aumentavano. Per quanto riguarda le vittime più giovani, sono stati ravvisati anche i reati di estorsione e ricatto.
Tutti i casi contestati sono un vero proprio rosario dello squallore, la solitudine e la bassezza umana: in un’occasione, un anziano ha rischiato due infarti a causa di una forte dose di Valium somministratagli da due donne rumene, arrestate, che poi ne avevano approfittato per rubargli in casa; oppure, il caso di un novantenne di Grotteria convinto da un’adescatrice a raggiungerla nella sua abitazione per poi vedersi rubare il portafoglio, lasciato in macchina, dai complici della donna. “Ma almeno c’è un lato positivo – ha poi aggiunto il comandante Pesa – abbiamo infatti constatato che da molte persone, anche in un territorio difficile come la Locride, le stazioni dei carabinieri, soprattutto dei piccoli paesi, sono ormai percepite come un baluardo di legalità di cui potersi fidare“.
Le truffe transnazionali sul web
La maggior parte delle indagini sono state condotte sul web (come nel già citato sistema “Money Transfer”), dove avvenivano quasi tutti i versamenti e i flussi finanziari illegali, ed hanno permesso di stabilire come il danno economico di queste truffe internazionali online sia immenso, di oltre un milione di euro in questo caso specifico. Come affermato dal tenente colonnello Massimiliano Galasso: “La collaborazione dell’Europol e delle polizie tedesca e rumena è stata preziosissima; qui non ci siamo solo limitati a seguire le persone indagate, ma anche i movimenti di denaro online mettendo in pratica la massima del giudice Falcone di “seguire i soldi” (follow the money). Infatti – ha poi proseguito – le truffe comportano enormi danni economici alla proprietà ed al patrimonio, per poi intaccare l’intera economia stessa, ma costituiscono anche un grave colpo per lo Stato di diritto perché in molti casi la pressione psicologica dei criminali è talmente forte da demoralizzare le vittime, al punto che quest’ultime finiscono per non fidarsi più delle autorità”.