In questi giorni la Sezione San Giorgio ha presentato un esposto alla Procura di Reggio Calabria e per conoscenza al Prefetto, al Questore e al Sindaco FF per quanto riguarda un accadimento grave che fa nascere seri dubbi sul livello di legalità presente in città e se questa legalitá riguardi tutti i cittadini. A fine marzo si apprende dai media di una festa privata ad Arghillà, organizzata in occasione del concerto dell’artista Guè Pequeno, la quale si è trasformata in una rissa degenerando in un concentrato di violenza e di delirio di massa. Tremila ingressi venduti al prezzo di 20 euro.
Ci domandiamo, perplessi, come sia possibile che, in un’epoca caratterizzata da asfissianti restrizioni di tipo sociale-sanitario, evidentemente riservate soltanto alla “parte sana” della collettività, organizzare un mega-evento, qual è stato il concerto dell’artista Gué Pequeno, che ha registrato l’affluenza di migliaia di giovani (tremila secondo le notizia riportate dai media), privi di alcun controllo, se è vero, come emerso dalle testate giornalistiche locali, che ampia è stata la diffusione – anzi l’abuso – di bevande alcooliche e prive di argine per le risse insorte tra il pubblico. Ci domandiamo altresì se la Questura, la Prefettura, gli Uffici Comunali e la Magistratura inquirente abbiano già soffermato la loro attenzione – non può immaginarsi il contrario – su quanto accaduto. Ma la domanda è d’obbligo, posto che, sulla stessa stampa che ha dato notizia dello scandaloso spettacolo offerto, non è apparso nulla circa i provvedimenti che le varie Autorità hanno adottato preventivamente o in termini di indagini per l’individuazione dei responsabili (anche per l’omesso controllo) nonché in termini di sanzione dei plurimi abusi che, non si può dubitare, sono stati commessi.
I testimoni intervistati hanno riferito di un locale “pieno di gente e non si riusciva neanche a respirare”, con tantissima gente vista “vomitare per via di un uso sconsiderato dell’alcol”.
A fronte di simili gravi episodi ci domandiamo quale possa essere lo stato di salute della legalità in città; perché la legalità (quella sana, quella che come “strumento del popolo” stabilisce i diritti fondamentali dei cittadini e le regole di comportamento) è un bisogno imprescindibile, in quanto contrassegno-chiave di ogni convivenza sociale e di ogni organizzazione collettiva. Preoccupa il silenzio della Politica a fronte di simili azioni nocive per l´intera comunitá e di pessimo esempio per i giovani, specialmente in questo periodo dove vediamo aumentare la volenza appunto tra le fasce giovanili. Conosceremo mai i nomi dei responsabili ai vari livelli? Vedremo applicate le pene previste? In un periodo dove si penalizza, per motivi di salute pubblica, l’´over 50 non sono ammissibili simili violazioni di legge e azioni che possano arrecare danno alla salute pubblica.
Senza legalità non c’è società, non c’è Stato. Sia l’opinione pubblica che la società civile meritano una risposta.
Il Presidente Sezione San Giorgio
Marco Labate