Articolo di Gianluca Tripodi, opinionista
Non meno difficoltoso dell’impegno della settimana precedente con Ruvo di Puglia, quello di ieri con Bisceglie si presentava altrettanto insidioso, se non di più; all’inizio, la squadra ospite colpisce ripetutamente soprattutto dalla distanza e si porta avanti sul 4 a 13; ma un parziale di 20 a 2 ribalta completamente le sorti e fa chiudere avanti la Viola per 24 a 15 nel primo quarto, con una martellante azione difensiva dovuta soprattutto ad una quantità industriale di palloni recuperati.
Nel secondo quarto, la situazione va avanti con lo stesso trend: Balic amministra sapientemente la regia, i recuperi difensivi sono molto più attenti e soprattutto cominciano anche ad aumentare le realizzazioni dalla distanza, specie da parte di Ingrosso, Kekovic e Duranti. Il tanto temuto terzo quarto per la Viola diventa invece un’ulteriore sinfonia; questa volta, nonostante Marcelo Dip e Ginosa, soprattutto dalla distanza, cerchino di arginare lo strapotere in fase di recupero della squadra di casa, Bisceglie ieri ha compreso che l’antifona sarà totalmente in favore dei giovani nerarancio, che chiudono ancora giornalmente il quarto avanti di ben 13 lunghezze.
Due ingenuità tra la fine del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo mettono fuorigioco Balic, che commette 5 falli, ma tuttavia Ingrosso, ieri in funzione di play sostituto, e un coraggioso Fortunato Barrile ancora a corto di condizione, consentono alla Viola non solo di mantenere la distanza ma addirittura di aumentarla portandosi avanti sul margine massimo di 78 a 54 a pochi minuti dalla fine, dopo uno splendido canestro in sottomano rovesciata di Bruno Duranti. Gli ultimi due minuti serviranno soltanto a ridurre lo svantaggio portando comunque la squadra di casa ad ottenere una vittoria che, per il valore che oggi ha, è veramente di platino. Adesso si prospetta un periodo di scontri diretti, tra cui i primi due Formia e Molfetta che caratterizzeranno le prossime due partite. Una vittoria in ciascuno scontro diretto significherebbe un’anticipata salvezza senza bisogno di playout, o comunque di fasi ulteriori, e consentirebbe alla Viola di poter ragionare anche in prospettiva.