Articolo di Gianluca Tripodi, opinionista
Oggi, senza ombra di dubbio, la Viola ha denotato un ulteriore passo indietro in una preoccupante involuzione che continua ormai da diverse settimane. Non ingannino le due vittorie ottenute a cavallo della fine dell’anno, anche perché alla ripresa la batosta subita a Salerno e quella interna ieri con Taranto, fanno pensare che gli interventi di aggiustamento della squadra non siano ormai più assolutamente rinviabili, perdurando del resto da diverse settimane lo scarso rendimento di alcuni elementi che, in campo, non rendono nemmeno al 50% delle loro possibilità. Inizialmente la Viola aveva tenuto botta nei confronti di Taranto, arrivando a concludere con un più che dignitoso 34-36 le prime due frazioni. Ricordiamo che ieri mancava il capitano Barrile, ripresosi da pochissimi giorni, e oltretutto perdurerà ancora per un mese l’assenza di Vittorio Lazzari, causa il grave infortunio. Tuttavia, il terzo quarto ha scavato il solco definitivo con una parziale di 13 a 0 in favore di Taranto, che ha letteralmente spezzato in due la partita non lasciando più alcuna attenuante.
Il resto poi è stato solo accademia con l’agevole vittoria dei pugliesi per 63 a 86 (su tutti, l’ottima prestazione di Alberto Conti e Giovanni Gambarota). Una nota a margine: non siamo soliti commentare i direttori di gara, ma dobbiamo dire che sicuramente l’arbitraggio è stato parecchio nervoso, denotando una serie di falli tecnici a carico della squadra di casa e ben due espulsioni (Bolignano e Franco Gaetano) che sicuramente non depongono a favore di una gestione oculata e serena dei momenti caldi della partita. Si auspica ad ogni modo un rapido intervento da parte della società o magari anche qualche mirato innesto, in quanto non è più possibile gestire le partite con una rotazione massima di 7 uomini validi, col rischio di prolungare la pesante crisi di gioco e di risultati tuttora in atto.