Articolo di Gianluca Tripodi, opinionista
Oggi il collettivo nero-arancio ha decisamente offerto una prova molto al di sopra dei propri standard ordinari; certo, l’avversario, sicuramente da non sottovalutare, presentava giocatori e nomi importanti come Bagnoli e Lestini, veterani della categoria; tuttavia, i giovani nero-arancio fin da subito hanno cercato di far capire chi avrebbe comandato in campo: una tranquilla e fluida regia di Balic, unita ad un’ottima difesa operata da Fall sotto le plance col supporto, finalmente senza sfondoni, di Bruno Duranti, hanno consentito fin dal primo quarto di far intravedere quale sarebbe stata la musica della partita.
Dopo le prime due frazioni, infatti, la Viola conduceva per 43 a 31 con una superiorità su tutti i lati del campo decisamente molto netta. Molti temevano il rientro dagli spogliatoi, che, si sa, molto spesso non ha favorito i giovani nerarancio nell’approccio mentale alla ripresa del gioco; mentre invece, senza perdere il ritmo, la Viola continuava a spingere sull’acceleratore e, grazie a veloci azioni di contropiede impostate da Klacar all’ancora sapiente regia di Balic ed ai tiri dalla distanza di Ingrosso, chiudeva la terza frazione in vantaggio di ben 22 punti per 67 a 45.
L’ultimo quarto si è rivelato di fatto soltanto accademia, con l’ingresso in campo di tutti i giovani della panchina, anche il giovanissimo (2004) Fabio Freno, giovane promessa del basket reggino. La festa finale, con un risultato di per sé eloquente, ridà finalmente un minimo di stabilità ad un ambiente che comunque si spera tenga ben presente le lezioni delle precedenti partite, non ultima quella con Monopoli, vinta sicuramente per una grossa botta di fortuna, e che dovranno essere di monito per gestire al meglio i momenti topici delle partite.