Como-Reggina 1-1
Marcatori: 16’pt Rivas, 10’st Cerri.
Como: Facchin 6; Vignali 6, Scaglia 6, Solini 6, Cagnano 5,5; Iovine 6 (Kabashi 6), Arrigoni 5,5, Bellemo 5,5, Parigini 6,5 (Gabrielloni); La Gumina 5 (Gliozzi 6,5), Cerri 6. All.: Gattuso 6.
Reggina: Turati; Adjapong (Lakicevic), Cionek, Stavropoulos, Di Chiara; Bianchi (Hetemaj), Crisetig; Bellomo (Laribi), Cortinovis (Liotti), Rivas; Galabinov (Montalto). All.: Toscano.
Arb.: Miele (Gualtieri-Di Monte_Turrini / var Giacomelli-Affatato) 6
La Reggina targata Toscano ha interrotto – si spera definitivamente – la serie negativa iniziata un mese fa. Giusto il pareggio finale, anche se ha dato adito a giuste recriminazioni da ambo le parti.
Primo tempo di marca amaranto, che, come al solito, non è riuscita a mettere al sicuro il vantaggio; ripresa in mano al Como che, nonostante le tante occasioni, ha avuto bisogno di un rigore (visto dal var) per recuperare il risultato.
Sorpresa per tutti – tecnico avversario compreso – alla comunicazione delle formazioni per lo schieramento deciso da Toscano, che ha accantonato il prediletto 3-5-2 per replicare quello del predecessore Aglietti.
Dopo i ringraziamenti ai tifosi per la loro passione da parte della Lega di serie B e trasmessi dagli altoparlanti, gli amaranto hanno rinchiuso il Como nella sua metà campo.
La sensazione è stata quella di rivedere la squadra di Vicenza. Il vantaggio reggino è arrivato al quarto d’ora, al termine di un’azione davvero pregevole, innescata sulla destra da Bianchi per Adjapong e conclusa da un tiro rapido di Bellomo, mal deviato dall’ex Facchin sui piedi dell’accorrente Rivas, che ha depositato a porta vuota. Qualche tentativo di reazione lariana, ma è stata la Reggina ad avere tante occasioni per dare il colpo quasi di grazia, soprattutto con Cortinovis.
Tutt’altra storia nella ripresa. Cambiato l’atteggiamento tattico e mentale dei comaschi, calata l’intensità dall’altro lato, la Reggina non è stata più capace di ripartire fino alla rete del pareggio su rigore causato da un tocco di mano di Stavropoulos. La reazione amaranto dopo il gol, con qualche ottima opportunità per ritornare in vantaggio, si è ben presto esaurita, ed è stato il Como a rendersi pericoloso in più occasioni, ma tra interventi risolutivi di Turati, salvataggi in extremis, errori di mira e un palo, il risultato non si è più modificato, neppure dopo l’espulsione per doppia ammonizione di Cionek a poco meno di dieci minuti dal triplice fischio.
Pagelle
Turati 7: sicuro in ogni intervento. Strepitoso sul colpo di testa dell’ex delle giovanili amaranto Gliozzi, salvato dal palo sulla girata dello stesso sidernese
Adjapong 6: ha retto oltre un tempo, entrando nell’azione del gol
Lakicevic 5.5: da qualche tempo sembra fare fatica
Cionek 6: bene in marcatura, non fortunato nelle proiezioni offensive. Ingenuo a prendere due gialli in cinque minuti, anche se il secondo è sembrato eccessivo.
Stavropoulos 5.5: talvolta ha perso la marcatura e da una sua indecisione è partita un’azione pericolosa
Di Chiara 6: il salvataggio nel recupero su Gabrielloni ha strozzato l’urlo della vittoria ai tifosi di casa
Bianchi 6: una prestazione di nerbo a casa sua. Avrebbe dovuto essere più pronto a concludere a rete poco dopo il vantaggio
Hetemaj 6: ha cercato di fare risalire la squadra, ma con poca collaborazione dai compagni
Rivas 6: minaccia più virtuale che reale per gli avversari, però si è trovato al posto giusto nel momento giusto in occasione del gol del vantaggio
Crisetig 6: qualche difficoltà aggiuntiva quando Perugini è stato spostato dietro le punte
Bellomo 6: rimane il più lucido dei centrocampisti
Laribi 5.5: ennesima presenza impalpabile
Cortinovis 6.5: guardato a distanza, ne ha approfittato per essere più intraprendente del solito. Ma, benedetto figliolo, quando (se mai) riuscirà a superare il tabù della porta?
Liotti 6: in un modo o nell’altro, riesce sempre a trovarsi in condizioni di tentare il gol. Non sarebbe il caso di aumentare il minutaggio? Bravo a salvare quasi sulla linea allo scadere
Galabinov 6: utile nel tenere palla e pure a fornire assist, ma mai messo in condizioni di tirare in porta
Montalto: dentro quando la squadra non aveva più la forza di venire avanti
Toscano 6.5: non era facile rientrare in una simile situazione. Bravo, e umile, a mettere da parte il suo credo per dare continuità al modo di stare in campo della squadra, che aveva fin qui conquistato i risultati positivi. Ci vuole cattiveria per chiudere le gare quando si hanno le occasioni, ma in campo non va l’allenatore.