Articolo di Gianluca Tripodi, opinionista
L’undici a zero iniziale, sancito da una martellante azione dei padroni di casa, ha di fatto scavato subito un solco che poi non si sarebbe più colmato. Il 41 a 24 dopo i primi due quarti e l’eloquentissimo 79 a 52 finale denotano la voglia ed il desiderio dei nerarancio di combattere contro la sfortuna della partita persa all’ultimo secondo dell’overtime in gara 4, che aveva posticipato la salvezza della Viola di soli 3 giorni.
Avellino non è stata praticamente mai in partita, arrendendosi senza mai opporre resistenza a una Viola che si è dimostrata più forte della sfortuna, degli episodi e di tutto quanto successo durante una durissima annata. Si può solo dire grazie a tutti coloro che, in campo e fuori, hanno contribuito alla salvezza e al rilancio di questo glorioso nome che affrontava nuovamente un campionato nazionale dopo 2 anni.
Adesso, dopo i dovuti festeggiamenti, sarà tempo di programmare un’annata che, si spera, possa essere meno travagliata e consolidare nella categoria questa società e questa squadra, per poi spiccare il volo verso più ambiti traguardi negli anni a venire.