Articolo di Gianluca Tripodi, opinionista
Ancor più che nella gara di domenica, oggi a Pentimele si è avvertita un’aria carica di tensione ed elettricità: all’inizio, l’incontro sembra una vera e propria fotocopia della partita di 48 ore prima: squadre contratte, molti errori al tiro e scarsa vena realizzativa.
Del resto, l’equilibrio regna sovrano e il primo quarto si conclude sul 20 a 19 per i nerarancio. Nel secondo periodo, però, Avellino cosciente del fatto che una seconda sconfitta potrebbe veramente costare molto cara, stringe ancora di più la difesa e, grazie anche ad intelligenti scelte di tiro di Trapani e Sousa, si porta avanti fino ad un vantaggio di 9 punti. Tuttavia, la Viola, dopo un attimo di sbandamento, riesce a riprendersi grazie anche ad un paio di brucianti contropiedi di Barrile e riesce a concludere il quarto solamente in svantaggio di 6 lunghezze per 41 a 47.
Dagli spogliatoi gli uomini nerarancio rientrano con un altro passo: fino ad un momento prima un po’ silenti, Mascherpa e Genovese si svegliano e cominciano a bombardare sia dalla media che dalla grande distanza e, dopo la bomba dall’angolo di Giulio Mascherpa, la Viola arriva ad avere un vantaggio di 10 punti: 65 a 55. Due triple di Marra riavvicinano Avellino sul finire del terzo quarto, che si conclude sul 65 a 61.
Nell’ultimo periodo, comunque, Genovese sale decisamente in cattedra, supportato da Mascherpa e Gobbato, quest’ultimo oggi, forse, un po’ in ombra. Avellino cerca sempre di farsi sotto grazie anche ai tiri di Trapani e Marra, ma le più lucide scelte decisive di ritiro ed una miglior difesa fanno pendere la bilancia a favore dei nerarancio, che concludono per 81 a 72. Adesso si spera che la Viola chiuda il discorso il più rapidamente possibile e decretare quindi la salvezza, che potrebbe già arrivare venerdì 21 maggio.