“Abbiamo la certezza che i 54 milioni di euro derivanti dalla somma stanziata per il Waterfront (come affermato dal sindaco Falcomatà nell’anno 2015) avrebbero dovuto essere investiti per la pavimentazione stradale. Così non è stato: che fine hanno fatto questi soldi? Per cosa sono stati spesi davvero? E se siano stati usati per asfaltare le vie cittadine, potreste gentilmente indicarci quali e quanto denaro è stato investito effettivamente?” . E’ quanto sostenuto dal movimento “REggioATTIVA“, attraverso le parole del presidente Giuseppe Sergi e del consigliere comunale d’opposizione Nicola Malaspina.
“Se solo si pensasse alla concretezza amministrativa, anziché a proclami e pennacchi, Reggio (la nostra Reggio!) diventerebbe la Regina della Fata Morgana. Ma sembra, ogni giorno che passa, che la cecità dimostrata in anni di sindacatura Falcomatà non sia reversibile né attenuata. Ostinatamente, si percorrono sentieri impervi composti dai ciottolami di risulta delle briciole intellettive, di cui sono portatori sani i precedenti (ed attuali) amministratori. Attoniti, e un po’ nauseati, assistiamo ad un tonfo dietro l’altro, ad un insuccesso seguito da una débâcle, ad un’incuria che emerge in ogni dove”.
“In merito a tutto ciò, come sostenuto a mezzo stampa dall’assessore regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo, la Regione Calabria si sta prodigando per far sì che Reggio non perda l’importante contributo regionale, il cui eventuale deficit rappresenterebbe un ennesimo danno ai cittadini reggini. La domanda, però, sorge spontanea: se l’attuale giunta comunale non è stata in grado di acquisire questo importante contributo, ed ammesso che la Regione riesca a rendere nuovamente disponibili questi fondi, siamo davvero sicuri che poi il Comune reggino riuscirà finalmente ad investirli per la causa preposta? Inoltre, come se non bastasse, abbiamo la contezza che l’amministrazione Falcomatà ha perso 1.200.000,00 €, somma questa originariamente destinata (stando all’avviso pubblico n. 27189 del 19 agosto 2020) all’assegnazione di risorse agli enti titolari di competenza all’edilizia scolastica per affitti e acquisto, leasing o noleggio di strutture temporanee”.
“In realtà, questo è ciò che qualcuno ha definito “sciatteria amministrativa“; ne è prova il fatto che, nonostante la cantilena della mancanza di risorse economiche, l’amministrazione di Reggio Calabria, in compagnia solo di Lamezia Terme, è riuscita a farsi sfuggire un altro contributo regionale, A FONDO PERDUTO, da destinare a progetti volti alla promozione ed al rafforzamento dell’attrattività delle aree e del contesto urbano, in cui sono inserite le categorie economiche interessate dagli effetti negativi della crisi economica generata dalla pandemia da Covid-19.
Secondo quanto riportato dal sito “Calabria Europa”, il contributo, sottolineiamo ancora a FONDO PERDUTO, era destinato a tutti i capoluoghi di provincia ed alle Città di Lamezia Terme (con il Comune commissariato) e Corigliano-Rossano. Ma ormai da tempo siamo abituati a subire il profluvio di parole che non prendono forma e girano su sé stesse irresponsabilmente”.
“Il Comune, subito dopo l’insediamento, ha provveduto ad insediare due task force: una con oggetto principale la sanità e l’altra puntata verso lo studio degli aiuti economici per quelle aziende colpite dalla crisi pandemica. La domanda è: ma queste task force di cosa si occupano veramente, dato che non sono riusciti ad intercettare il bando? (si tratta di 100.000 €). Riepilogando, abbiamo quindi la certezza che tutte queste vagonate di denaro non siano state prese in considerazione dall’attuale giunta comunale (nel caso ci sbagliassimo, signor Sindaco, è pregato di farcelo notare)”.
“Crediamo – hanno concluso – a ben ragione, che, anche se uscito vittorioso da due turni elettorali, il signor sindaco esca di fatto sconfitto da sette anni di “mancati incassi” di rilancio amministrativo. Ma non già perché non vi erano fondi, no! Abbiamo dimostrato che i soldi c’erano e ci sono tuttora: basta saper leggere e studiare, cosa che all’amministrazione risulta difficoltosa, ma poiché il denaro lascia sempre diverse tracce, come insegnò il Giudice Falcone, si può riuscire in qualche modo a venirne a capo. Ed allora, considerata la similitudine, perché non seguire i bandi per arrivare ai denari?”