REGGINA-CHIEVO VR 1-1

Marcatori: 2’st Djordjevic, 44′ Denis.

Reggina: Andrade; Lakicevic, Cionek, Dalle Mura, Di Chiara (Liotti); Bianchi, Crisetig, Crimi (Micovschi); Rivas (Denis), Montalto (Okwonkwo), Edera (Bellomo). All.: Baroni. a d.: Guarna, Plizzari, Stavropoulos, Delprato, Chierico, Situm, Ménez.
Chievo Verona: Semper 6; Bertagnoli 6.5, Leverve 5.5, Gigliotti 5.5, Renzetti 6 (Cotali 6); Ciciretti 6.5 (Mogos), Palmiero 6.5, Obi 6.5 (Viviani 6 (Zuelli 5.5)), Garritano 6.5; Canotto 7, Djordjevic 6.5 (Margiotta). All.: Aglietti 6. a d: Seculin, Bragantini, Colley, Giaccherini, Pavlev, Priore, Munaretti.

Arb.: Paterna (Ruggieri – Maccadino) / Serra 6.

Note: terreno di gioco acquitrinoso.

Le pagelle

Andrade 6.5: con l’aiuto decisivo dei pali ha tenuto in vita la squadra con interventi non difficilissimi, ma sicuri, soprattutto sulla punizione dell’ex Messina, Ciciretti.

Lakicevic 6: non semplice il suo compito, ma tutto sommato ha tenuto la zona decorosamente. Ha il merito del cross decisivo per Denis.

Cionek 6.5: ha ‘ballato’, come l’intero reparto, ma ha retto nonostante le tante difficoltà. Il salvataggio dopo il pari è stato come un gol.

Dalle Mura 6.5: promettente l’esordio dall’inizio, ha evidenziato molta personalità ed una buona capacità di calciare. Bruciato da Djordjevic sul gol, ma non soltanto per inesperienza. 

Di Chiara 5: molto in difficoltà, soprattutto nel primo tempo, impreciso e poco propositivo.

Bianchi 5.5: ha girovagato senza costrutto, ma è stato l’unico nel primo tempo a ricordare che c’era una porta verso cui indirizzare il pallone.

Crisetig 5: spesso lento nel proporre la manovra e regolarmente oltrepassato dal movimento dei centrocampisti veronesi

Crimi 5: impreciso e meno lucido del solito

Micovschi 5: mezz’ora impalpabile

Rivas 5: l’unica cosa che si ricordi è la palla persa da cui è originata l’azione del gol clivense

Denis 6.5: ha il merito di aver fatto rispettare la dura (stavolta per l’amabile ex Aglietti) legge del gol. Un volo in avanti per colpire di testa che l’ha fatto ringiovanire di un decennio.

Montalto 5: ha rischiato l’espulsione con un’entrata troppo irruente al limite dell’area amaranto. L’unico segnale della sua presenza, ma l’area di competenza avrebbe dovuto essere l’altra.

Okwonkwo 5: nella gara col Monza siamo stati rimproverati dai “nostri venticinque lettori” per avergli assegnato ben mezzo voto in meno. Glielo restituiamo per confortarlo, e noi con lui, per essere stato fermato per un fallo inesistente mentre stava arrivando solo davanti al portiere.

Edera 5: nelle precedenti esibizioni avevamo apprezzato il suo bel modo di calciare. A destra o sinistra, l’esito è lo stesso.

Bellomo 5: nella ripresa è stato l’unico amaranto a vedere la porta avversaria, ma con tiri a difficoltà zero.

Baroni 5.5: mezzo voto in più per il risultato, arrivato senza grosso merito da parte sua. Sette modifiche nella formazione iniziale rispetto a martedì scorso non sono sembrate giustificate dalla prestazione della squadra. Ha finalmente proposto un centrocampo a tre, poi Aglietti lo ha messo in inferiorità numerica maramaldeggiando sulla tre quarti, e poi non è riuscito a trovare qualche contromisura.
I due esterni offensivi non sono mai saliti per aiutare la squadra, costringendo ad essere serviti con inutili lanci in profondità. Subìto il gol, la squadra non ha avuto alcuna reazione. Poi il dio del calcio ha fatto arrivare un pareggio che in qualche modo conserva la tranquillità. Va riconosciuto che, da alcune gare, la squadra tiene atleticamente il campo sino al fischio finale, anche se ha perso quel filino di brillantezza: ad un certo punto della stagione erano importanti i punti, e quelli sono arrivati. Ma il Chievo ci dovrebbe essere servito per far capire che i play off non sembrerebbero proprio alla nostra portata.