E’ solo per l’ultima Reggina di Foti se questa attuale non è la peggiore in
assoluto nella storia amaranto in serie B alla fine del girone di andata.
Un girone che si è concluso con un pareggio in una prestazione sulla falsariga delle ultime dodici giornate. Ed alla fine si può pure dire che è andata bene, perché dopo il pari si è seriamente temuta una replica di Ascoli.
Non convocati i partenti, mister Baroni ha schierato dall’inizio i tre nuovi e riempito la panchina di comparse, tra giovani e inabili. Come d’abitudine, all’ora di gioco si è esaurita la benzina in mezza squadra, lasciando l’ex tecnico del Frosinone nell’impossibilità di porre riparo e con la speranza che non avvenisse l’irreparabile.
Finché ha retto fisicamente, la Reggina è stata praticamente padrona del campo, creando seri problemi ad un Frosinone in evidente difficoltà. Primo tempo di pura marca amaranto, con la squadra che ha pressato alto e con pericolosi tentativi di Menez, Micovschi, Di Chiara per due volte, suggellato alla mezz’ora dalla rete del vantaggio, con una bella azione partita da Di Chiara, rifinita da par suo da Menez e conclusa da Folorunsho.
Dopo il gol, la prima apparizione pericolosa in area amaranto del Frosinone e allo scadere un intervento su Menez ormai sul punto di battere il portiere avversario: il fatto che il francese abbia cercato di restare comunque in piedi ha probabilmente condizionato la decisione dell’arbitro di non assegnare il rigore, nonostante fosse vicino all’azione.
Nella ripresa, la Reggina si è presentata col rientro tra i pali di Plizzari al posto dell’infortunato Nicolas. Inizio tranquillo, fino al 10’ quando Di Chiara ha sperperato il raddoppio a tu per tu con Bardi. E’ stato l’ultimo segnale di vitalità della squadra amaranto, che ha tenuto per altri dieci minuti prima di mettersi nell’angolo ad aspettare i colpi di un Frosinone che ha improvvisamente indossato i guantoni, o, meglio, è stata la Reggina
come al solito a togliersi i suoi. Tra respinte dei difensori, parate di Plizzari e occasioni fallite, nell’ultima mezzora, recupero compreso, il pallone ha sempre stazionato nell’area amaranto.
Constatata l’impossibilità di segnare su azione, il fallo commesso da Lakicevic su Rohden e il rigore realizzato con un cucchiaio dal neo entrato Tabanelli sono sembrati una normale conseguenza. E meno male che le ultime due occasioni frusinate non siano andate a buon fine.
Morale alla fine del girone di andate: se le gare fossero durate un’ora, la Reggina sarebbe nelle zone alte della classifica, nonostante sia priva di attaccanti fin dalla prima giornata.
Nella realtà, le partite durano almeno 90’ e, così proseguendo, il rischio che la stagione possa finire male è molto alto, troppo. E’ chiaro da tempo che generi di interventi andavano fatti per fortificare la squadra, a cominciare dall’arrivo di due attaccanti titolari e con l’inserimento di un titolare per reparto. Ad una settimana dalla chiusura del mercato, di attaccanti neppure l’ombra, i nuovi hanno bisogno di trovare il ritmo partita e…lunedì sera comincia già pericolosamente il ritorno.
FROSINONE-REGGINA 1-1
Marcatori: 29’ pt Folorunsho, 39’st Tabanelli
Frosinone: Bardi 6.5; Brighenti 5.5, Ariaudo 5 (Tribuzzi 6.5), Szyminski 5.5; Salvi 5.5, Rohden 6.5, Carraro 6 (Tabanelli 6), Maiello 5 (Boloca 6.5), Zampano 6; Parzysek 5 (Kastanos 6.5), Novakovich 5.5. All.: Nesta 6. a.d.: Iacobucci, Marcianò, Capuano, Curado, Gori, Beghetto, D’Elia, Vitale.
Reggina: Nicolas (Plizzari); Lakicevic, Loiacono, Cionek, Di Chiara; Bianchi, Crisetig (Faty); Micovschi (Liotti), Folorunsho, Situm; Ménez. All.: Baroni. a. d.: Guarna, Stavropoulos, Rossi, Dalle Mura, Delprato, Rechichi, Bellomo, Denis, Domanico.
Arb.: Serra (Fiore – Avalos / Paterna) 5.5
Pagelle
Nicolas 6: nessun intervento, tranne l’uscita alta che gli è costata quella dal campo;
Plizzari 7: dopo venti minuti dal suo ingresso ha subito un bombardamento, ed è capitolato solo su rigore;
Lakicevic 6: buon esordio tenendo conto della lunga inattività; ma grave l’ingenuità sul rigore, probabilmente causata da scarsa lucidità;
Loiacono 7: dopo il crollo del centrocampo, con Cionek ha sistemato i sacchi nella trincea amaranto;
Cionek 7: nel primo tempo qualche sortita in avanti, poi ha caricato la sabbia con Loiacono;
Di Chiara 6.5: prima ha cercato di segnare, poi ha servito la palla del gol a Menez, quindi ha conservato il vantaggio all’intervallo. Più lucido e continuo del solito. Grave l’indecisione davanti al portiere che ha impedito il raddoppio;
Bianchi 5.5: ‘scoppiare’ ad inizio ripresa non è una buona abitudine;
Crisetig 6: si è beccato un’ammonizione immeritata; buono nel primo tempo, in affanno nella ripresa;
Faty 6: avrebbe dovuto essere superman per supplire il crollo fisico del reparto centrale;
Micovschi 5.5: si è fatto vedere a sprazzi, qualche buon numero, ma pure un po’ di confusione;
Liotti 5: non è entrato in partita, e da una sua mancata chiusura è partito il cross del rigore;
Folorunsho 6: più vivace del solito, bravo a farsi trovare nel gol; sparito nella ripresa;
Situm 5.5: alterno, e comunque mai incisivo;
Menez 6: c’entra ben poco con gli altri 21 che stanno in campo. Quando ha la palla ed ha la forza (purtroppo poca, troppo poca) può giocare da solo, come si è visto nel gol. Se ritrovasse altri minuti di autonomia…
Baroni 5.5: quando almeno sei uomini sono scoppiati a mezzora dalla fine, le sostituzioni vanno fatte tutte per non rovinare il bel lavoro della prima ora di gioco.