Apprendiamo da un post del Signor sindaco che verrà realizzata in un ́area di 2500 mq vicino al Lido Comunale un ́opera di nome OPERA, che consiste in 46 colonne costruite con rete metallica per creare secondo l ́autore un “luogo della contemplazione”.
Abbiamo usato volutamente l ́aggettivo “infame” nell ́accezione originale del termine: privo di fama, mettendo in evidenza l ́assoluta negatività dell ́iniziativa in questo momento. Reggio da vari anni è afflitta da ben altri problemi primari: raccolta rifiuti, carenza idrica, strade dissestate, abbandono periferie, crisi economica, debito sproporzionato, aeroporto chiuso, ecc. ed in questo contesto la nostra Amministrazione decide di spendere circa due milioni di euro per un ́opera inutile e di dubbia bellezza. Il sindaco giustifica l’investimento dichiarando che si trattava di fondi che andavano spesi per la costruzione di opere d ́arte, ma ci domandiamo se l ́unica possibilità consisteva davvero nella costruzione di 46 colonne di rete metalliche affidate ad un artista milanese? Siamo sicuri che l ́opera valga due milioni di euro e che non ci sia dispersione di denaro pubblico? Riscontriamo, oltre ad un problema di natura estetica ed economica, anche un problema di metodo democratico e civile.
Avrebbe fatto meglio il signor Sindaco a coinvolgere autorità competenti in termini di arte e architettura, ascoltare autorevoli pareri di persone esperte: abbiamo una buona facoltà di Architettura in città oltre a validi professionisti nel settore. Ci domandiamo, non avendo avuto notizie al riguardo, se sia stato realizzato un bando per l ́investimento, se c ́è stata una valutazione tecnica ed economica maturata in un consenso democratico o se invece tutto sia stato gestito individualmente dallo zelante signor Sindaco.
Purtroppo la città in questo momento avrebbe bisogno di segnali concreti di attenzione alla cultura e non monumenti finalizzati ad una sterile propaganda, siamo certi che con due milioni di euro si sarebbero potute compiere azioni con maggiore bellezza ed utilità per la comunità reggina. Apprendiamo che “l ́Opera nasce per celebrare la relazione contemplativa tra il luogo e l ́essere umano, attraverso il linguaggio architettonico classico e la trasparenza della MATERIA ASSENTE, espressa tramite la rete metallica”…. Inconsciamente vorranno rappresentare l ́Assenza assoluta,
della Politica, della buona amministrazione
, dei servizi primari delle capacità.
Il signor Sindaco ha dichiarato: “Identità, visione, prospettiva, l ́Opera sarà un simbolo per la nostra città….. sarà un richiamo alle prospettive di sviluppo che abbiamo immaginato e per le quali stiamo lavorando ogni giorno. Opera delinea una sorta di spazio immaginario, un ́agorà mentale che trasporta i visitatori in una dimensione percettiva mutevole”. Tali affermazioni suonano quasi come una presa in giro a cittadini che da anni soffrono situazioni di degrado da città da terzo mondo; ci saremmo aspettati una maggiore un maggiore pragmatismo e sensibilità sia nella realizzazione che nella comunicazione, non ci sorprende piú il silenzio assordante delle opposizioni che continuano a dormire sonni beati baciati dalle brezze dello Stretto. Concludiamo con i sempre attuali versi del poeta Giunta nella poesia “A funtana i Riggiu”: “dissi Giufá a facistu e va tiniti/e ora resta un pruverbiu i stu pruriggiu:/fissa chiú fissa ra funtana i Riggiu!”.

Presidente Circolo Vox Italia Reggio Calabria
Francesco D ́Agostino