L’ amministrazione comunale, per bocca del sindaco e dell’assessora alle finanze, ha richiesto a gran voce l’aiuto del governo per scongiurare il default che potrebbe provocare la recente sentenza 115/2020 della Corte Costituzionale con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art.38 comma tre del decreto legge n. 34/2019. La discrezionalità del legislatore, nello stabilire termini e modalità per porre rimedio a situazione di emergenza finanziaria degli enti locali, non viene messa in discussione dalla Corte che però sollecita una normazione chiara e costituzionalmente orientata. Non certo mutevole e variegata come recentemente accaduto tanto da interessare il giudizio della Corte in ben tre sentenze negli ultimi due anni.
Noi di REggio ATTIVA condividiamo, pertanto, la richiesta di un urgente provvedimento legislativo chiarificatore e risolutore delle problematiche ricorrenti.
Il governo sensibile al grido d’allarme ha deciso nel decreto semplificazione la sospensione fino al giugno 2021, a causa dei disagi patiti dagli enti locali per l’emergenza sanitaria da COVID, di tutte le procedure di riequilibrio finanziario. A seguito di ciò l’esito del giudizio n. 686/SR/, la cui udienza si è tenuta il primo luglio per videoconferenza avanti le sezioni riunite della Corte dei Conti sarà sospeso! Ricordiamo che il ricorso proposto dal Comune di Reggio Calabria, in persona del sindaco legale rappresentante p.t., avv. Giuseppe Falcomatà chiede l’annullamento e/o comunque la caducazione, con ogni consequenziale effetto della deliberazione n. 17/2020 emessa dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la regione Calabria in data 11 febbraio 2020, recante accertamento di irregolarità ed invito all’adozione di misure correttive ex art. 148 bis T.U.E.L.
REggio ATTIVA e tutti i Reggini aspettano con ansia di conoscere l’esito della sentenza, anche se la stessa non produrrà effetti per la “moratoria” decisa dal governo che sospende le procedure in corso e qualsiasi procedura di controllo da parte delle competenti sezioni regionali della Corte dei conti.
In questo scenario di scadimento delle garanzie costituzionali, come definito dal Prof. Ettore Iorio, è più che mai importante richiamare il principio che la Corte Costituzionale ha ribadito nella recente sentenza: il bilancio è un “bene pubblico“. Ne discende la responsabilità per chi amministra e il dovere inderogabile degli stessi di sottoporsi al giudizio finale della collettività riguardante il confronto tra il programmato e il realizzato. Poiché le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale della nostra città sono prossime, e la moratoria decisa dal governo fino al 30 giugno 2021 consente di eludere il giudizio/controllo della Corte dei Conti, dovrebbe essere sensibilità istituzionale del sindaco e della giunta comunale tutta, di fare chiarezza! In applicazione della normativa vigente, in nome della legalità e trasparenza a loro molto “cara” sarebbe cosa buona e giusta sottoporsi al giudizio dei reggini rendendo noti l’ammontare dell’attuale disavanzo e il progressivo incremento o decremento che si è determinato durante il mandato amministrativo che, ricordiamo, ha avuto inizio nell’ottobre del 2014 e si concluderà nel settembre di quest’anno.
Il rischio di dover dichiarare il dissesto è scongiurato fino al 30 giugno 2021 e sono sospese anche le conseguenti responsabilità che ne sarebbero derivate a carico degli amministratori!
REggio ATTIVA teme che la scelta dell’attuale amministrazione sarà quella di mettere sotto il tappeto la polvere, omettendo di fare chiarezza e lasciando in eredità alla nuova amministrazione il “peso” di una massa debitoria e le conseguenti scelte “obbligate”!!
“Sapere quando andare via è saggezza. Essere in grado di farlo è coraggio. Andare via a testa alta è dignità “