Il 16 maggio di 55 anni fa, la Reggina targata Granillo-Maestrelli, conquistò la sua prima storica promozione in Serie B
Come diceva qualcuno, la Storia non va mai dimenticata perché ci tramanda il passato e ci proietta verso il futuro. Il 16 maggio è una data molto speciale per la Reggio Calabria sportiva e per chi ama la Reggina. Esattamente 55 anni fa, grazie al pareggio interno a reti inviolate contro il Marsala, la Reggina targata Granillo-Maestrelli conquistò per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie B.
Un vero capolavoro che porta la firma di un grande presidente, un bravissimo allenatore e un conoscitore di calcio come il ds Enzo Dolfin. Granillo e Maestrelli si conobbero per caso, durante un viaggio in treno, ma tra loro due fu sintonia sin da subito. Il buon Granillo, dopo aver visto sfumare l’arrivo in panchina di Rosato, decise subito di puntare sull’allenatore pisano: una scelta che si rivelò azzeccata. Al primo anno, centrare subito un traguardo storico e prestigioso non era certo facile, ma quella Reggina aveva qualcosa di speciale.
Una squadra forte sotto ogni aspetto, con giocatori come il bomber Santonico, Ferrigno, Neri, il compianto Alaimo, la qualità di Florio e Camozzi, la “regginità” di Sbano e Gatto, baluardi come Mupo, Barbetta e l’estremo difensore Persico. Quella era una Reggina ad immagine e somiglianza del suo presidente, Oreste Granillo: vale a dire, forte, genuina e con tanto cuore, guidata magistralmente da un tecnico che poi dimostrò il suo valore nel calcio che conta, vincendo il primo scudetto con la Lazio. La Reggina della stagione 1964/1965, fu la prima del dopoguerra ad aprire un ciclo vincente e l’anno dopo la vide sfiorare addirittura la promozione nella massima serie. Il calcio allora era diverso da quello di oggi. I presidenti erano come dei papà, gli allenatori veri maestri e i giocatori scendevano in campo con vero senso di appartenenza e soprattutto con tanta passione.
Parliamo di una Reggina che proprio a partire da quegli anni iniziò ad essere sulla bocca di tutti rappresentando l’orgoglio della città di Reggio Calabria. Negli anni successivi il club amaranto è riuscito comunque a conquistare traguardi straordinari, imparando dalla propria storia. La storia di una fantastica Reggina, che ha scritto i suoi primi capitoli da vincente per merito di un grande uomo come Oreste Granillo, un vincente che per Reggio Calabria ha sempre dato tutto sè stesso. La città di questo gliene sarà sempre grata: non a caso, per onorarne perennemente nel tempo la sua memoria, lo stadio sportivo reggino porta il suo nome e tutte le volte che viene citato da cronisti e giornalisti, è come avvertire ancora la sua indimenticabile presenza in mezzo a tutti noi.
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