Ottant’anni e non sentirli: buon compleanno, Mina! La “Tigre di Cremona” ruggisce forte e chiaro anche senza mostrarsi al grande pubblico, continuando ad incasellare nella sua lunga e prolifica carriera una serie infinita di successi.
Voce duttile, timbro potente, eleganza e virtuosismi hanno da sempre caratterizzato le sue performance live e in studio, rendendola una delle artiste nostrane più amate in tutto il mondo. Mina è capace da sempre di spaziare nei diversi generi musicali, “nuotando” con disinvoltura nel “mare” del pop, nell’ “oceano” della musica partenopea e “surfando” meravigliosamente sulle “onde” rock e jazz. La sua discografia pullula di importanti collaborazioni, da Mogol a Battisti sino ad arrivare ad Adriano Celentano; la “Tigre di Cremona”, infine, non ha mancato di omaggiare vecchie glorie e nuovi nomi delle sette note italiane ed internazionali, riadattando hit famosissime con uno stile squisitamente unico.
Qual è il miglior modo per tributare l’artista e la donna Mina? Semplice: celebrandone il talento innato ed immenso attraverso le sue canzoni. Una premessa, a questo punto, è d’obbligo: non è facile scegliere nella vasta discografia di Mina le canzoni che riescano ad emergere più di altre, ragion per cui ognuno di noi – fan sfegatato o semplice estimatore della buona musica – potrebbe avere in mente la propria, personalissima top five delle canzoni che hanno contribuito a trasformare una giovane di straordinaria bellezza, nata a Busto Arsizio, nell’autentica diva senza tempo che siamo abituati ad ascoltare. Siete pronti, ora, ad immergervi nel sofisticato e sognante mondo di Mina? Se la risposta è “si”, partiamo subito con questa breve, ma intensa, carrellata.
- “Brava“, 1965. “Brava! Brava! Come sono brava! Brava! Sono tanto brava, sono brava sono tanto brava faccio quasi tutto con la voce, sembro un usignolo sì, però mi sentirei un poco…poco più tranquilla se potessi questa sera farmi dire che son brava, sì ma che a dirlo siate voi!“. Alzi la mano chi non ha sorriso di gusto ascoltando questo brano, un’autentica celebrazione delle capacità virtuosistiche della “Tigre di Cremona”. Creata per lei dal maestro Canfora, la canzone divenne una hit dopo l’esibizione di Mina nel leggendario programma Rai “Studio Uno“. Ancora oggi in pochissimi riescono a reggere il confronto con l’originale, segno tangibile dell’inossidabile e (talvolta) irraggiungibile talento di Mina.
- “Acqua e Sale” (ft. Adriano Celentano), 1998. “Acqua e sale, mi fai bere, con un colpo mi trattieni il bicchiere! Mi fai male, puoi godere se mi vedi in un angolo ore ed ore. Ore piene, come un lago, che se piove un po’ di meno è uno stagno! Vorrei dire, non conviene, sono io a pagare amore tutte le pene“. Risale al maggio del 1998 la pubblicazione dell’osannato album “Mina Celentano” nel quale i due magnifici artisti (ritratti in veste disneyana di due paperi) duettano regalandoci momenti di ilarità (come il battibecco dialettale in “Che t’aggia dì“) e perle d’amore come, appunto, “Acqua e Sale“. In questo brano, scritto per la coppia dagli Audio 2, Mina e Celentano si confrontano sulle dinamiche di coppia, convergendo in due visioni ben distinte ma, al contempo, complementari.
- “Insieme“, 1970. “Non ti chiedo sai quanto resterai, Dura un giorno la mia vita Io saprò che l’ho vissuta Anche solo un giorno Ma l’avrò fermata insieme a te…“. Mogol regalò questa straordinaria canzone d’amore alla “Tigre di Cremona” per il suo trentesimo compleanno. Inizialmente scettica sulle proprie capacità, alla fine Mina riuscirà a dare corpo a questo inno d’amore grazie alla sua voce potente ed indimenticabile. La storia narrata nei versi di “Insieme” è quella di un amore forse totalitario, tormentato, ma intenso; questa intensità viene trasmessa all’ascoltatore grazie alla performance della cantante, capace di provocare ancora oggi la famigerata “pelle d’oca“.
- “Se Telefonando“, 1966. “Lo stupore della notte spalancata Sul mar ci sorprese che eravamo sconosciuti io e te. Poi nel buio le tue mani d’improvviso Sulle mie. E’ cresciuto troppo in fretta questo nostro amor“. Un autentico parterre de rois – Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara per il testo, Ennio Morricone per la musica e l’arrangiamento – firmano questo capolavoro datato 1966 e interpretato da Mina che, grazie alla sua comprovata versatilità vocale, ben interpreta un brano che racconta il dolore della separazione, la fine di un amore nato in fretta e consumato con la stessa velocità. La canzone è stata oggetto di numerose reinterpretazioni: ultimi a proporre la propria cover sono stati Nek e Franco Battiato.
- “Grande, Grande, Grande“, 1972. “Invece no, invece no, la vita è quella che tu dai a me! In guerra tutti i giorni sono viva e sono come piace a te. Ti odio, poi ti amo, poi ti amo, poi ti odio e poi ti amo. Non lasciarmi mai più… Sei grande, grande, grande come te sei grande solamente tu!“. Singolo numero 109 per la “Tigre di Cremona”, scritta da Tony Renis e ri-arrangiata per lei da un allora giovanissimo Pino Presti. Tradotta in spagnolo ed in inglese, “Grande, Grande, Grande” può essere considerata a pieno titolo una delle hit più conosciute della cantante lombarda. Il brano è una riflessione sulla monotonia della propria vita di coppia, sul desiderio di avere degli “scossoni” nella propria relazione e, contemporaneamente, sulla presa di coscienza che, in fondo, il proprio menage non è poi da buttare via.