Una fiction made in Italy per raccontare l’eccellenza nelle nostre corsie e le storie di uomini sì comuni, ma al contempo speciali, soprattutto adesso. Questo è lo scopo che la troupe di “Doc – nelle tue mani“, la serie evento con Luca Argentero in onda a partire dal 26 marzo in prima serata su Rai Uno, si è proposta ancor prima che scoppiasse l’emergenza Coronavirus. La trama del medical drama tricolore, tratto dai libri di Pierdante Piccioni (primario di Pronto Soccorso, sulla cui figura è stato costruito il protagonista impersonato da Argentero) è incentrata sulla figura di Andrea Fanti, brillante primario la cui vita viene stravolta da un colpo di pistola che ne cancella ben dodici anni di vita.
“Il nostro obiettivo – ha raccontato Luca Argentero nel corso di un’intervista rilasciata a “TV Sorrisi e Canzoni” – è stato quello di raccontare con questa serie un’eccellenza italiana, la sanità, e mai come in questi giorni abbiamo la dimostrazione che siamo fortunati a vivere nel Paese in cui viviamo, dove tante persone dedicano la loro vita a prendersi cura degli altri al di là di qualsiasi ostacolo tecnico e pratico. E lo posso dire personalmente“, ha sottolineato l’attore, spiegando che per entrare negli “scomodi” panni del dottor Fanti ha letteralmente studiato la professione sul campo. “Grazie a tutta la preparazione che abbiamo fatto un anno fa, in reparto e in corsia, in un ospedale romano, ho visto che tipo di atteggiamento hanno i medici nei confronti di questo lavoro, un atteggiamento eroico. E mi sono ripetuto che io il medico non lo potrei mai fare“.
L’attore italiano non è il solo a lodare l’operato del personale sanitario che mette a disposizione dei pazienti il proprio bagaglio di competenze professionali ed emotive in ogni occasione. Nonostante i numerosi “stop” a produzioni di show di successo come “Grey’s Anatomy” e “New Amsterdam“, causati proprio dal dilagare del Coronavirus, gli addetti ai lavori non hanno mancato di manifestare la propria solidarietà a tutti coloro che stanno combattendo in trincea una guerra contro un nemico tanto insidioso quanto sconosciuto. In alcuni casi, la riconoscenza nei confronti degli operatori sanitari non è espressa soltanto a parole: la produzione del medical drama “The Resident“, ad esempio, ha donato all’ospedale di Atlanta (città dove è girata la serie) materiale protettivo per medici e personale ospedaliero.
La medesima generosità è stata mostrata dalla crew televisiva di “Grey’s Anatomy”, “Station 19” (che ha donato le mascherine alla caserma dei pompieri) e “The Good Doctor“. Quest’ultima serie è stata recentemente lodata da Mauro Coruzzi nella sua consueta rubrica “I protagonisti della TV visti da Platinette”, pubblicata su “Di Più TV”, sottolineando come in questa fase delicata per il mondo intero lo show creato da David Shore (attualmente in onda su Rai Due) “Non è la realtà che stiamo vivendo, ma un esercizio che ci rende maggiormente consapevoli dell’importanza di trovare medici di questa natura: forti, coraggiosi e pronti a qualsiasi sacrificio “.
Un sacrificio, seppur “fittizio”, che è costato caro all’attore Daniel Dae Kim. La star di “Lost” e “Hawaii Five – O” – guest star anche nella sopracitata “The Good Doctor” – ha infatti contratto il Covid-19 mentre stava prendendo parte al medical drama “New Amsterdam“, trasmesso in Italia da Canale 5. Il 51enne, le cui condizioni non destano particolari preoccupazioni, si trova in isolamento nella sua abitazione alle Hawaii. Kim è solo l’ultimo di una schiera di attori che ha contratto il Coronavirus: “Sembra che starò bene, ma ho voluto condividere questa mia avventura con voi nella speranza di farvi arrivare alcune informazioni ed esservi d’aiuto – spiega l’attore sulla propria pagina Instagram – Spero che tutti rimaniate al sicuro, tranquilli e, soprattutto, in salute“.