La grave situazione economica del Comune di Reggio Calabria, e lo spettro del dissesto che torna ad aleggiare, ci induce ad una riflessione necessaria e quanto mai opportuna, soprattutto dopo la “puntuale analisi” dell’Assessore al Bilancio. Innanzitutto prendiamo atto che il centrosinistra, per bocca dell’assessore, solo oggi rappresenta, con dovizia di particolari e toni pacati, i problemi strutturali dei bilanci dei Comuni, diversamente a quanto sostenuto con furore dieci anni addietro quando attribuì le difficoltà delle finanze comunali ad una presunta e fantasiosa “Mala Gestio”. La forza della verità emerge con il tempo e diviene evidente in questi giorni, proprio attraverso le parole dell’assessore che riconduce la genesi del paventato dissesto nelle criticità che affliggono tutti i Comuni d’Italia, gravemente colpiti dai tagli dei trasferimenti statali e dalla difficoltà di riscossione dei tributi, il tutto condito da una legislazione isterica e contraddittoria.
Oggi apprendiamo che l’attuale amministrazione considera il dissesto un provvedimento deleterio e devastante per l’economia cittadina, cambiando repentinamente opinione rispetto a quando il Partito Democratico, con mezzi e metodologie distanti anni luce dal dibattito politico e dagli interessi della comunità, sosteneva che il dissesto rappresentava un strumento salvifico generando un vero e proprio “tsunami” mediatico (e non solo), utilizzando improbabili economisti e giornalisti armati di “Matita rossa e blu”, spacciando false verità mirate, esclusivamente, a conseguire vendette personali.
Addirittura oggi è proprio l’assessore Calabrò a sostenere che le espressioni della Corte dei Conti siano da catalogare come “linguaggio tecnico”: nel 2012, lo stesso centrosinistra, utilizzando le “espressioni tecniche” della Corte di Conti, ha costruito virulente campagne mediatiche per ingannare i cittadini gettando Reggio in un baratro sociale ed economico senza precedenti. Brutte pagine di storia cittadina scritte da chi senza arte nè parte, accecato dall’odio e dal carrierismo, ha badato esclusivamente a ricercare improbabili trionfi personali a discapito della nostra collettività.
Ci spiace che la giovane e ignara Assessore tenti di arrabattarsi in analisi, oggi superate da otto anni di amministrazioni inette che hanno beneficiato di importanti e irripetibili risorse finanziarie, di piani di rientro e provvedimenti straordinari varati in questi anni per sostenere le finanze asfittiche dei Comuni. Si prepari, piuttosto, in nome e per conto del Sindaco peggiore della storia, a motivare come mai il deficit del Comune si sia triplicato e che fine hanno fatto le risorse ricevute dallo Stato. Si prepari a spiegare ai reggini e alla Corte dei Conti le ragioni che hanno indotto l’Amministrazione ad abbandonare quel percorso virtuoso che illuminati ed appassionati amministratori nel 2012 hanno attuato per fronteggiare e superare la crisi. Chiarisca i motivi che hanno indotto ad abbandonare i bandi per la dismissione del patrimonio immobiliare, il piano di recupero degli oneri delle decine di migliaia di pratiche di condono edilizio, le misure per combattere l’evasione fiscale. Su queste e tante altre questioni si preparino a rendere conto, intanto facciano le valigie e levino il disturbo portando via dal Palazzo le loro menzogne, la crassa inettitudine, l’incuria, la supponenza e il carrierismo sfrenato. I Reggini li spazzeranno via riaffidando al centro destra il compito di ricostruire Reggio utilizzando le competenze, le esperienze, la voglia di lavorare di una classe dirigente appassionata che l’ha sempre amata, servita e protetta contro tutto e tutti.